Skip to main content

Silvia Zaza e la sua arte multisensoriale in nome della bellezza per sconfiggere la violenza

quadro arte zaza

"Chi cerca di possedere un fiore, vede la sua bellezza appassire, ma chi lo ammira in un campo, lo porterà sempre con sé. Perché il fiore si fonderà con il pomeriggio, con il tramonto, con l’odore di terra bagnata e con le nuvole all’orizzonte".

Paulo Coelhoquadro fiori zaza

Possedere un fiore per sempre? Chi non lo ha mai desiderato? Rubarne il profumo, travestirsi della sua bellezza, avere il suo stesso sguardo aperto verso il mondo.

Un fiore è come una donna, cattura, ma, come una donna, va trattato con dolcezza.

Abbiamo intervistato Silvia Zaza che, con la sua ultima mostra intitolata “Sentire la bellezza, ha portato a Legnano le sue opere multisensoriali, doni per la vista e anche per gli altri sensi, che portano dentro un forte messaggio: dare valore e riconoscere la sacralità di ogni donna, che, come un fiore, va custodita da ogni violenza.quadro fiori zaza copy

Silvia cosa vuol dire mostra multisensoriale?

La Mostra è stata una Mostra Partecipata Multisensoriale, che ha permesso la fruizione delle opere attraverso il corpo dello spettatore. Una vera esperienza di benessere che ha coinvoltolo il visitatore ad una partecipazione attiva tramite tre sensi: vista, udito e olfatto.profumo quadro

Ho scelto questo titolo “Sentire la bellezza”, perché per me sentire vuol dire percepire, percepire la bellezza vuol dire riconoscere il vero valore di una persona, di una cosa o di un’opera d’arte. In questo senso ho cercato di porre l'attenzione sul percepire queste opere d'arte attraverso tutti i sensi, per cui ad ogni quadro (sono 10) io ho abbinato 10 profumi diversi, questo per dare più importanza a quello che è il significato vero dell'opera: svelare la bellezza intrinseca che ha.

Cosa rappresentano i tuoi quadri?

Le varie opere che ho esposto rappresentano delle ballerine e sono tutte un mix di geometria, di figure femminili e di natura, di fiori e di profumi che ho abbinato. Queste essenze sono profumi di fiori che non corrispondono al fiore del quadro, perché molti fiori non hanno profumazione o, addirittura, sono sgradevoli come odore. Quindi ho scelto il profumo in base alla mia ispirazione, quello che sentivo io come abbinamento giusto, legato molto probabilmente anche a all'idea che io ho di questa ballerina, di questa modella che è il soggetto della mia foto.

Ti sei ispirata a qualcuno in particolare?

Ecco io ho cercato di fare chiarezza dentro me stessa cercando di capire quello che piace a me, quali sono le mie passioni e quindi ho legato la pittura, la danza, la geometria e la natura, che sono i miei interessi. La geometria in questo caso mi è servita, perché secondo me è una finestra concettuale che mi ha mostrato quella che è l'anima della ballerina che io ho trasformato in fiore. Quindi una sorta di energia positiva rappresentata dai fiori colorati, questi colori molto forti, molto accesi, che contrastano con lo sfondo molto nero, un nero profondo, quasi come se il nero fosse all'interno del corpo della donna, della ballerina e io vedessi la sua anima colorata.

Cosa hai voluto trasmettere attraverso i soggetti, le forme e i colori usati nelle tue opere?

Rappresento soggetti femminili per porre l’attenzione verso un tema importante: la difesa della donna. La danza, la pittura, la musica e tutte le arti sono un valido aiuto per superare i momenti di difficoltà, il buio che a volte sembra pervadere chi subisce una violenza. Quel buio resta nell’anima, io attraverso i miei quadri svelo la luce, le emozioni che la donna ha dentro, la forza di un fiore che rinasce da quel buio e riempie di bellezza chi lo guarda . E la bellezza è rappresentata dalla brillantezza dei colori.

Come ha accolto Legnano la tua mostra?

Ho avuto l’onore di fare questa mostra presso la Famiglia Legnanese, che ringrazio, invitando all'inaugurazione l'Associazione filo rosa Auser di Legnano. E’ intervenuta anche l'assessore Maffei e insieme abbiamo parlato  di quello che sta facendo la città di Legnano per dare aiuto e conforto alle donne vittime di violenza. Ho regalato cartoline profumate a chi ha offerto una piccola donazione per questa giusta causa. La mostra ha avuto molto successo e molte sono state le donazioni.foto zaza

Come leghi la fotografia al quadro?

A fianco ad ogni opera ho messo una composizione fotografica, ogni shooting fotografico è stato creato prima proprio come studio, come ricerca di una posa che appunto andasse bene per il mio quadro. Questa serie, che ho iniziato nel 2021, è una serie aperta chiamata” Geometry of Feelings” che di sicuro continuerò nel tempo.

Ho scelto una foto, l'ho ritoccata in digitale al computer inserendo geometria e natura per creare una composizione equilibrata e l’ho terminata con la pittura ad olio su tela.

Qual è il tuo ultimo lavoro?

L’ultimo quadro che ho creato si ispira ad un classico della mitologia greca “La nascita di Afrodite”, Venere per i romani. Il concetto è riportare alla memoria l’eterna bellezza, ricercandola dentro, in modo da iniziare ad amare noi stessi, la nostra vita e gli altri. Sono stata, fin da piccola, sempre affascinata dalle storie della mitologia greca, dove gli eroi affrontavano prove complicate. Io credo esista una sorta di paragone tra quelle che sono le avversità degli eroi greci e le nostre difficoltà di tutti i giorni. In qualche modo tu ti paragoni un po' a queste persone, a questi dei fantastici, ed essi ti aiutano a capire meglio come superare certe prove, certe difficoltà.

In psicologia la capacità mitopoietica, cioè di creare storie e miti, è una caratteristica innata dell’uomo che serve per capire il ruolo e il compito che abbiamo nelle diverse fasi della nostra vita.

Come nasce questa meravigliosa opera?

In realtà, questa Afrodite non è ispirata ad una modella vera.

afrodite silvia zaza

E' una sorta di Frankenstein, ho usato pezzi di modelle diverse, le ho unite insieme per creare un'unica donna speciale, ma sono tutte modelle diverse che io ho voluto rappresentare insieme ed è venuta fuori questa magica figura femminile che ha diverse particolarità. La prima è che, pur essendo nuda, ha uno sguardo innocente, non è maliziosa. No, è quasi seria, sta lì serena, tranquilla e ti guarda, ti fissa. La sua nudità non è motivo di vergogna o di imbarazzo ma è un valore aggiunto che arricchisce il sentimento dell’amore.

L’erotismo e la sensualità sono elementi naturali che una donna dovrebbe coltivare per accrescere la propria femminilità e sicurezza in se stessa. La seconda caratteristica è che se tu ti sposti ai lati del dipinto lei ti segue con lo sguardo, per cui tu la stai guardando, perché è nuda, ma lei ti guarda allo stesso tempo. Perché? Chi guarda chi? C'è questo gioco particolare.

E poi l’ultima caratteristica: lei nasce dalla spuma del mare, trasportata poi, dalla conchiglia, sulle rive dell’isola di Citèra, in questo caso ho usato la geometria e l'ho trasformata in conchiglia, ci sono tutti questi archi che si estendono nell’unico vertice che sono i piedi della Dea Afrodite, come quasi a volerti abbracciare, se tu ti avvicini sempre di più la prospettiva di questi raggi vuole catturarti. La Dea Afrodite ti porta con lei nel suo abbraccio. Tu sei dentro, nel mare, sei dentro in questa conchiglia e in questo mondo bellissimo, magico, con lei che ti sorride, ti guarda come a dire: va tutto bene. Sei bello anche tu.

E poi un’ultima particolarità: questo dipinto si illumina di notte, ho usato dei colori speciali, specifici apposta per catturare la luce del sole, che poi rilasciano gradualmente durante la notte, al buio, illuminandosi. Sono dei colori fosforescenti acrilici.

Quanto tempo hai impiegato a fare questo dipinto?

Allora, diciamo che il progetto è iniziato qualche mese fa 8, 6 mesi fa circa, ma la reale realizzazione, solo della pittura, 2 mesi. Poi l'ho dovuto fare asciugare.

Di solito mi piace di più dipingere di pomeriggio e sera, perché mi ha spiegato la psicologa che, chi ha la pressione bassa, la creatività la sviluppa di sera .

Ecco io, non mi limito al quadro piccolo, qui ho sentito la necessità di allargarmi con le dimensioni di questo quadro che è 300 x 185 cm, leggermente più grande di quello della Venere del Botticelli e speriamo che abbia portato un po' di benessere a chi lo ha guardato  e a chi lo guarderà.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Io faccio parte del Circolo Fotografico legnanese e dell’Associazione artistica legnanese che organizza varie mostre sul territorio. Inoltre faccio ora parte degli insegnanti del CAB di Busto Arsizio e della UALZ, l’università degli anziani di Legnano. Insegno: disegno base, pittura su stoffa, Digital painting. Chi fosse interessato può contattare via mail la segreteria del CAB e partecipare a questi corsi. www.bustocab.jimdofree.com/corsi-per-amatori/

Oltre alla serie sulle donne ballerine quale altro quadro hai esposto?

Un altro quadro a cui sono legata rappresenta un altro tema a me caro che riguarda l'ambiente. Si intitola “Genesis”.genesis zaza

E’ ispirato al Cantico delle Creature di San Francesco d'Assisi ed anche all’Enciclica di Papa Francesco dove Lui chiede a tutti noi di avere una coscienza ecologica.

Il quadro rappresenta un mondo bellissimo, un mondo dove poter vivere, Al centro ho raffigurato l'albero della senape, perché dal più piccolo granello di senape può nascere il più grande albero , somiglia un po’ all’albero della vita, perché ci sono raffigurati due neonati dipinti in bianco e nero, che vogliono rappresentare un po' tutti i bambini del mondo senza differenza di etnia, di razza. I bambini sono inseriti in questa geometria ad elica, che dà questa sensazione di moto circolatorio che nasce da Dio, arriva alla natura e all'uomo, a tutte le creature per poi, dopo la morte tornare a Dio. Il fiume che si intravede è il fiume dell'Olona che nelle mie passeggiate estive ho fotografato.

Cosa rimane dei tuoi quadri?

Ti rispondo con un quadro che ho voluto rappresentare che si intitola proprio “Quello che rimane” . Sullo sfondo uno stagno inquinato , non solo da rifiuti, ma anche da sentimenti cattivi, stili di vita malsani e vizi. Al centro nero spicca un’aiuola fiorita con una figura femminile nuda e sola a simboleggiare l’unica cosa che rimane di positivo: noi stessi e la natura che rappresenta un’isola di salvezza capace di abbracciarci sempre per poter rinascere.

Chi volesse ammirare le opere di Silvia Zaza può farlo visitando la mostra di San Francesco presso Palazzo Leone da Perego a Legnano, organizzata dall’Ass.Liceali con la partecipazione della Famiglia Legnanese e dell’Associazione Artistica Legnanese. 
quello che rimane zaza

Per info: silviazaza.it

“Come l’amore cresce dentro di te così cresce la bellezza, Perchè l’amore è la bellezza dell’animo". (Sant’Agostino)

Pin It