McDonald's Official Sponsor di Expo 2015: operazione di marketing o possibilità di riscatto?
Tantissimi padiglioni da tutto il mondo verranno realizzati in occasione di Expo 2015 e tra i tanti nomi compaiono anche due grandissimi colossi: McDonald's e Coca Cola. In particolare McDonald's, la grande catena di fastfood, si pone come sponsor ufficiale della grande esposizione universale. In automatico nasce il controsenso: da un lato Expo 2015 si concentrerà in particolare sul slowfood, sul biologico, sul made in Italy e quindi piatti tipici come pasta, pizza; dall'altro McDonald's invece è uno dei simboli più riconoscibili della globalizzazione moderna caratterizzata da cibi veloci, semicotti.
“Con i suoi 36.000 ristoranti in 120 Paesi nel mondo, McDonald’s serve ogni giorno 70 milioni di persone: non sono molte le realtà che con gli stessi numeri possono dire di affrontare sul campo e in modo concreto, ogni giorno da decenni, le tematiche che saranno al centro del dibattito durante i sei mesi di Expo: il cibo e la sua filiera produttiva, nonché le modalità di distribuzione e fruizione” dichiara Roberto Masi, Amministratore Delegato di McDonald’s Italia.
Questi sono i temi trattati durante l’incontro in cui è stato presentato “Fattore Futuro”, un progetto di McDonald’s nato con l’obiettivo di accompagnare e aiutare i giovani agricoltori nello sviluppo delle loro aziende. Il progetto ha ricevuto il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
L’iniziativa si rivolge a imprenditori agricoli italiani con meno di 40 anni che hanno un progetto di innovazione e sostenibilità per la propria azienda, e offre a 20 di loro la possibilità di entrare a far parte dei fornitori italiani di McDonald’s per tre anni. I candidati dovranno essere agricoltori e allevatori operanti all'interno di 7 diverse filiere: carne bovina, carne avicola, pane, insalata, patata, frutta, latte.
– 9.000 tonnellate di grano, di cui 6.000 tonnellate di grano italiano, proveniente da 20 produttori italiani.
– 22.000 tonnellate di patate, di cui 2000 provenienti da produttori italiani.
– 3.200 tonnellate di insalata, metà provenienti da produttori italiani.
– 9.560 tonnellate di carne di pollo proveniente da produttori italiani.
- 10.000 tonnellate di carne bovina proveniente da oltre 15.000 allevatori italiani.
– 1.000 tonnellate di frutta, di cui la metà provenienti da produttori italiani
– 3.000.000 di litri di latte, provenienti da 67 produttori italiani.
Il rischio però è che si tratti semplicemente di un’operazione di marketing: le polemiche rimangono, ma sicuramente la scelta è anche dei visitatori che possono fare la differenza concentrandosi su altri padiglioni. E' possibile comunque lasciare un margine di riscatto anche al colosso americano: che voglia davvero usare prodotti migliori? Una primissima risposta l'avremo dal primo maggio 2015.
Monica Lia Monacchi