Asti, città degli arazzi
Dopo il successo della mostra “Monet e gli impressionisti in Normandia” conclusasi il 16 febbraio e che registrato un record di visitatori con 58.798 presenze e in seguito alla chiusura dovuta all’emergenza Covid-19, la Fondazione Asti Musei apre le porte di Palazzo Mazzetti e organizza una mostra esclusiva dedicata interamente al territorio e alla grande manifattura locale: Asti, Città degli arazzi.
La città di Asti riprende il via partendo proprio dalla sua storia e da alcuni grandi personaggi che ne hanno segnato le tappe. In particolare viene celebrata la grande arte del telaio, la quale l’ha resa nota in tutto il mondo per maestranze e prodotti di eccellenza.
Asti, Città degli arazzi. La mostra
Questa esposizione presenta al pubblico 21 arazzi, attraverso i quali la città rende omaggio all’attività di Ugo Scassa e di Vittoria Montalbano, due delle più prestigiose manifatture astigiane protagoniste di un capitolo unico nell’ambito del rapporto tra la città e l’ambiente artistico e culturale a partire dagli anni ‘60 del Novecento.
Sono esposti esempi grandissimi realizzati proprio da questi laboratori che hanno interpretato capolavori del Novecento e hanno anche avviato collaborazioni con noti artisti italiani tra cui si citano: gli arazzi Apollo e Dafne (1967) di Corrado Cagli, Teatro delle Marionette da Paul Klee, Composizione astratta (1968) e Pittura Murale (1980) da Luigi Spazzapan, Tiro al bersaglio (1986) da Felice Casorati e Composizione astratta (2005) di Paolo Conte. Di Valerio Miroglio sono Omaggio a Rubens e Doppio sole (1989), Flora (1991) e F. Bomb (1986) e ancora le opere esposte di Francesco Preverino, Sandro de Alexandris ed Eve Donovan.
La mostra Asti, Città degli arazzi è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte, dal Comune di Asti e dalla Camera di Commercio di Asti, sponsor Gruppo Cassa di Risparmio di Asti; con la collaborazione di Arthemisia per la comunicazione e la promozione.
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