Caravaggio 2025 a Roma: la grande mostra a Palazzo Barberini
È un'occasione imperdibile per immergersi nell'arte rivoluzionaria di Michelangelo Merisi da Caravaggio.
A Palazzo Barberini, dal 7 marzo al 6 luglio 2025, saranno esposte 24 delle sue opere più significative, alcune delle quali provenienti da musei internazionali e collezioni private raramente accessibili.
Questa mostra non è solo un'esposizione, ma un viaggio profondo nella mente e nel cuore di un artista che ha cambiato per sempre il modo di guardare il mondo.
Un viaggio tra le Emozioni e le Storie di Caravaggio
Entrare nella mostra è come fare un salto nella Roma del Seicento, un'immersione nella vita e nell'arte di un genio inquieto.
Ci accoglie il "Bacchino Malato", un autoritratto giovanile di Caravaggio stesso, calato nei panni di Bacco, il dio del furore e dell’ispirazione artistica. Qui, in una delle sue prime opere, vediamo le pennellate di un genio che già rompeva con le convenzioni, esplorando la sensualità e una malinconia tipicamente giovanile.
Questo dipinto fu realizzato quando il pittore, dopo una malattia e la rottura con la bottega del Cavalier d'Arpino, decise di "provare a stare da se stesso".
Poco più in là, “il Narciso” ci incanta con la sua profonda contemplazione. La luce del lago accarezza i contorni del protagonista, rivelando fragilità e bellezza, spingendoci a una ricerca del nostro sé mentre ci specchiamo in lui.
Quest'opera, la cui attribuzione è stata a lungo dibattuta, è oggi in gran parte riconosciuta come caravaggesca, datata intorno al 1597-1599, e mantiene un fascino indiscusso sul suo soggetto: l'auto-ammirazione fatale.
Con "I Bari" e "La Buona Ventura", veniamo proiettati in una realtà popolare, nella vita di strada.
In "La Buona Ventura", un'astuta zingara legge la mano a un giovane ingenuo che, concentrato sul volto di lei, non si accorge di essere derubato del suo anello. Questi soggetti, ricchi di spunti moraleggianti, erano molto popolari nel teatro dell'epoca, dando vita persino a un genere specifico chiamato "Zingaresca".
Poi, nell'opera "Concerto", ci immergiamo in un'atmosfera sognante, dove la musica e la bellezza si rincorrono in un'armonia profonda e malinconica, con volti che sembrano sussurrarci segreti.
Tra Sacro e Profano: La Potenza del Chiaroscuro
Il percorso prosegue con opere che mostrano la maestria di Caravaggio nel trattare i soggetti sacri con un realismo inedito e drammatico.
Nella “Conversione di San Paolo”, un turbine di emozione e luce cattura l'attenzione, con la forza del cavallo che quasi interamente occupa la scena, riflettendo l'esperienza mistica di Paolo in modo terreno e potente.Il “San Francesco d'Assisi in estasi” è un inno alla spiritualità più pura. Il santo è colto nell’atto di abbandonarsi alla grazia divina, in un abbraccio tra luce e ombra che ne esalta la devozione. Questa, la prima opera sacra di Caravaggio a noi nota (probabilmente del 1597), mostra il pittore cimentarsi con l’ombra nella rappresentazione del notturno.
Il dipinto appartenne al ricco banchiere ligure Ottavio Costa e ritrae San Francesco dopo aver ricevuto le stimmate, sorretto da un angelo, con Frate Leone e un gruppo di pastori illuminati solo da un flebile fuoco sullo sfondo.
Il “San Francesco d'Assisi in estasi" Il dipinto “Marta e Maria” ci mostra il dialogo tra due anime: quella mondana e quella spirituale. La trasformazione interiore della Maddalena ci arriva con una sensibilità toccante, lasciandoci illuminati da una luce quasi divina.
Il dipinto “Marta e Maria
Non manca la violenza sconvolgente e la bellezza drammatica in opere come “Giuditta e Oloferne”. Il volto determinato di Giuditta, la smorfia di orrore di Oloferne e la figura anziana della serva creano un'immagine di impatto indimenticabile, dove il bene e il male si confrontano con una crudezza inaudita.
La “Santa Caterina d'Alessandria” colpisce lo sguardo con il suo mantello rosso intenso, lo sguardo fiero e la ruota del martirio, simbolo della sua fede.
Queste sono solo alcune delle meraviglie che ci attendono alla mostra.
Curiosità
L’esistenza di Caravaggio fu segnata da episodi violenti, culminati nel 1606 con l'omicidio di Ranuccio Tomassoni, che lo costrinse a fuggire da Roma.
Iniziò così un pellegrinaggio artistico e umano tra Napoli, Malta, Siracusa, Messina e Palermo, durante il quale continuò a produrre opere straordinarie, pur vivendo in condizioni precarie e pericolose.
Morì a Porto Ercole nel 1610, a soli 38 anni, in circostanze ancora avvolte nel mistero.La mostra "Caravaggio 2025" non è solo un omaggio all'artista, ma una vera e propria immersione nel suo mondo fatto di contrasti, di luci e ombre — un ponte tra passato e presente, tra il mistero di un uomo e lo splendore immortale della sua arte.
Consiglio vivamente questa visita per la pura meraviglia e la ricchezza che i suoi dipinti possono portare all’anima.