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La fotografia di Elliott Erwitt… in pillole virtuali

Si moltiplicano le iniziative virtuali dei musei milanesi per questo periodo di chiusura, in cui siamo impossibilitati a visitare le mostre. Attraverso Internet e i canali social, abbiamo la fortuna di poter comunque fruire del servizio offerto dalle istituzioni museali. L’Arte, quindi, in tempo di lockdown, riesce comunque a tenerci compagnia grazie alla Tecnologia e al Web.

la fotografia di elliott erwitt in pillole virtuali mudec museo culture milanoIl MUDEC ha deciso di attuare quest’idea applicandola alla mostra fotografica di Elliott Erwitt, intitolata Family. La mostra, in condizioni di normalità, avrebbe dovuto terminare lo scorso 29 marzo, ma la chiusura dei musei, dovuta all'emergenza, ha, di fatto, fermato tutto. Si è deciso, pertanto, e solo virtualmente, di riaprire la mostra, da sabato 25 aprile, per cinque settimane, con lo scopo di rendere partecipi dell’Arte di Elliott Erwitt (1928) tutti gli appassionati di Fotografia e visitatori del MUDEC, ma anche coloro che avrebbero voluto visitare l’esposizione ma non hanno avuto il tempo a farlo fisicamente.

La mostra è raccontata attraverso pillole di taglio storico e critico, caricate sui canali social del MUDEC. La voce narrante è quella della curatrice della mostra, Biba Giachetti, grande esperta della Fotografia del maestro, oltre che sua grande amica. Ogni settimana, la curatrice racconta un’opera simbolica di Erwitt in un breve video, che ci permette sia di conoscere temi e tecniche del grande fotografo, ma anche di osservare, da vicino e nel dettaglio, l’istantanea. Biba Giachetti racconta l’opera in modo molto semplice e conciso, ma anche esaustivo e riesce a cogliere, a pieno, il vero significato dell’opera che sta spiegando.

Il progetto, promosso da Lavazza, si concluderà con una visita virtuale della mostra, in cui, accompagnato dalle musiche scelte come sottofondo, il visitatore si sentirà coinvolto e trascinato da quell'atmosfera di intima familiarità che è alla base del tema individuato come punto di partenza del percorso espositivo. A parlare, quindi, saranno solo le immagini, prima che la mostra chiuda definitivamente.

Vi posso anticipare che la prima foto scelta da Biba Giachetti è Felix, Gladys e Rover, immagine scattata nel 1974 a New York, che è la più intensa testimonianza dell’amore, da parte del fotografo, per i cani. L’immagine ne raffigura due, uno piccolo, un chihuaua, e uno grande, un alano, insieme a una donna, verosimilmente la padrona. Originale è la scelta di porre l’obiettivo fotografico all'altezza del più piccolo dei due, immortalando solamente i piedi della donna e le zampe anteriori dell’alano.

Non vi resta che andare sul sito del Mudec e ascoltare le pillole raccontate da Biba Giachetti.

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