La Milano degli anni 60 in mostra a palazzo Morando
A partire dalla fine degli anni 50, la città di Milano conosce un miracoloso periodo di fulgore economico, durante il quale si trasformerà in una delle più importanti metropoli europee.
Dal 06 novembre 2019 al 09 febbraio 2020, palazzo Morando ospita una retrospettiva sulla Milano di questo decennio cruciale, e lo fa attraverso testimonianze di vario tipo: fotografie, manifesti e oggetti di design. Si intende ripercorrere i momenti più salienti dell'incredibile ascesa economica della città, che fece di Milano città trainante di un’Italia che ricominciava a ingranare dopo il dopoguerra, fino alle occupazioni studentesche del 68, e alla terribile tragedia di piazza Fontana nel 1969.
La Milano odierna è certamente molto differente dagli scatti fotografici in esposizione, eppure figlia incontestata di quegli anni incredibili. La prima sala dell'esposizione è dedicata al boom edilizio, durante il quale la città inizia a prendere la forma che oggi ci è famigliare, con la costruzione della torre Galfa, la torre Velasca, e soprattutto il grattacielo Pirelli, simbolo allora del miracolo storico e dello slancio verso il futuro; ma anche la formazione delle nuove aree periferiche per accogliere le famiglie sempre più numerose che vogliono raggiungere la città.
Come diceva il giornalista e saggista Armando Torno: ‘Milano, in quegli anni, è una città che sa accogliere in maniera straordinaria. È una macchina che non solo sa accogliere chiunque, ma sa accogliere un numero di persone spropositato rispetto alla sua popolazione. A Milano arrivano tutti e tutti trovano un posto; tutti vengono coinvolti dalla milanesità’.
Oltre che dal punto di vista urbano ed economico, la città vede una grandissimo sviluppo e vivacità anche dal punto di vista culturale e artistico. Milano è in quegli anni una città aperta, predisposta a lasciarsi contaminare da nuovi stimoli: nascono nuove realtà editoriali, come Adelphi e Feltrinelli che intaccano il predominio allora indiscusso dell’editoria torinese.
In zona Brera negli atelier e nelle gallerie si respira un grande fermento artistico e rivoluzionario, con figure come Fontana e Piero Manzoni. In campo musicale assistiamo alla diffusione del genere jazz, suonato in locali come il bar Jamaica, ospitando musicisti del calibro di Billie Holiday, Chet Baker, e Coltrane. Negli stessi anni si esibiscono sui palchi milanesi anche artisti come Gaber, Jannacci e Celentano.
Per comprendere la Milano di oggi è fondamentale conoscere quel passato che ha reso la nostra città tale a come la vediamo oggi. La mostra riesce a farci assaporare il gusto di quell'epoca attraverso uno sguardo nostalgico verso quegli anni di entusiasmo e di fervore, interrotti però già dall'attentato alla Banca Nazionale dell'Agricoltura.
Ciò che rimane simile tutt'oggi è l’entusiasmo e la fierezza dei milanesi verso una città che ha ancora tanto da offrire e che ha ancora un'enorme importanza culturale e economica a livello europeo.
Biglietti
Intero: 12 euro
Ridotto: 10 euro
Orari
Martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica: 10.00 - 20.00
Giovedì: 10:00 22:30
Lunedì: chiuso
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