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Legami: il corpo messo a nudo

Sabato 8 aprile 2017 alle ore 18.30 presso la galleria Ramera di Brescia si terrà l’inaugurazione della mostra “Legami” di Stefania Zorzi, una delle artiste più interessanti e promettenti del panorama artistico bresciano.

zorzi

Nata solo da un anno, la galleria Ramera Arte Contemporanea rappresenta già uno dei cuori pulsanti della vita artistica bresciana: non semplice galleria ma punto d’incontro, di scambio e di contaminazione creativa di esperienze, stili e generazioni diverse.

La mostra personale di Stefania Zorzi, che inaugurerà sabato prossimo, si inserisce perfettamente in questo progetto già a partire dal titolo: "Legami". Un titolo seducente, che gioca su una duplice interpretazione dettata dal semplice spostamento di un accento: legàmi o lègami?

Il titolo accoppia e incrocia entrambi i significati, che si trasformano metamorficamente l’uno nell’altro, grazie all’immagine di un “fil rouge” che si dipana in tutte le opere esposte. Un filo rosso sangue che lega il corpo dell’artista stessa creando connessioni non solo col mondo circostante ma anche col fruitore, che è chiamato a seguire il filo, allungarlo, ingarbugliarlo, tagliarlo. “Voglio fiori di plastica / scatole di legno / chiodi arrugginiti / suoni di pancia / corde innamorate”, scriveva l’artista stessa in una sua poesia.

Raggiunta ormai la piena maturità stilistica, Stefania Zorzi costruisce un serie di poesie visive che mettono in evidenza la sua sensibilità creativa.

Unendo performance attoriale e fotografia, l’artista si fa sguardo e oggetto di visione, giocando con la fragilità del proprio corpo, nudo, esposto, indifeso, un’intimità violata dal nostro sguardo, una soggettività ridotta a oggetto.

La potenza estetica della sua opera è incentrata proprio su questo rapporto erotico che, attraverso un medium di volta in volta diverso (il legno, la corda, il filo), l’artista sa creare con il mondo che la circonda e con lo spettatore: il senso dell’operazione artistica risiede proprio in quest’incrocio di sguardi, una fragile ragnatela che può proteggere o avvinghiare, abbracciare o stritolare, sostenere o far precipitare, come nella rêverie di Italo Calvino: “A Ersilia, per stabilire i rapporti che reggono la vita delle città, gli abitanti tendono dei fili tra gli spigoli delle case, bianchi o neri o grigi o bianco-e-neri a seconda se segnano relazioni di parentela, scambio, autorità, rappresentanza. Quando ci fili sono tanti che non ci si può passare in mezzo, gli abitanti vanno via: le case vengono smontate, restano solo i fili e i sostegni dei fili”. Quale migliore immagine per descrivere il significato dell’arte?

Dove
Galleria Ramera Arte Contemporanea
via Moretto 2/B Brescia

Quando
Dall’8-4-2017 al 6-5-2017
Inaugurazione: sabato 8-4-2017 h.18-30.
Ingresso libero

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