Madonna di Pompei, la storia avventurosa del dipinto
L'8 maggio e nel mese di ottobre si celebra la festa della Madonna del Rosario di Pompei, rappresentata in un dipinto ormai conosciuto da molti. In questo articolo vi racconto la sua storia, davvero avventurosa e unica.
La Nascita del Santuario di Pompei
Tutto ebbe inizio nel 1875 grazie a Bortolo Longo, beatificato da Giovanni Paolo II nell'ottobre del 1980. Longo, fondatore e benefattore del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, si era anche consacrato alla Fraternità laica di San Domenico.
Descrizione del Dipinto: Madonna del Rosario
Il dipinto raffigura la Madonna in trono con in braccio il piccolo Gesù. Ai suoi piedi si trovano San Domenico e Santa Caterina da Siena (in origine era raffigurata Santa Rosa). La Madonna tiene nella mano sinistra il Rosario, che offre a Santa Caterina, mentre Gesù porge la corona del Rosario a San Domenico.
Il bordo del dipinto è circondato dai venti misteri del Santo Rosario: i misteri gaudiosi, gloriosi e dolorosi, dipinti dall'artista Vincenzo Paliotti. In seguito, sono stati aggiunti i misteri luminosi, voluti da Papa Giovanni Paolo II e realizzati dall'artista Salvatore Seme.
La Storia del Dipinto: Un Viaggio Pieno di Ostacoli
La storia del dipinto è altrettanto affascinante quanto la sua rappresentazione. I protagonisti sono Bortolo Longo e una suora di nome Maria Concetta De Litala, religiosa del Rosariello a Napoli. Il quadro era stato donato alla suora da un frate domenicano.
Longo, che da fervente anticlericale si era convertito al cattolicesimo, decise di trovare o commissionare un dipinto della Vergine per favorire la preghiera del Rosario tra i poveri abitanti di Pompei, sia materialmente che spiritualmente. Si recò a Napoli per cercare un quadro della Madonna, ma i costi erano troppo alti e non aveva denaro sufficiente.
Un Quadro Trovato per Caso… Ma in Pessime Condizioni
Proprio mentre si trovava in difficoltà, incontrò il frate domenicano che aveva donato il vecchio quadro a Suor Maria Concetta De Litala. Incuriosito, Longo visitò la suora, ma rimase deluso nel vedere il dipinto in condizioni disastrose: il volto della Madonna appariva rozzo e grasso, la tela era bucata e screpolata, e i santi rappresentati avevano espressioni volgari. Tuttavia, Longo non si arrese.
Un Viaggio Singolare su un Carretto di Letame
Il trasporto del dipinto da Napoli a Pompei si rivelò un'altra sfida. Il quadro, di grandi dimensioni, doveva essere trasferito in qualche modo. La Provvidenza intervenne ancora una volta: un contadino di nome Angelo Tortora, che trasportava letame tra Napoli e Pompei per venderlo ai contadini, accettò di caricare il quadro sul suo carretto. Nonostante la situazione poco ideale, Longo decise di avvolgere il dipinto in un panno e affidarlo al trasporto.
Arrivato a Pompei nel novembre del 1875, il dipinto, in pessime condizioni, non poteva essere esposto alla venerazione. Fu quindi affidato all'artista Guglielmo Galella per un primo restauro.
Un Restauro Essenziale e il Miracolo di Pompei
Successivamente, un secondo restauro venne eseguito dal pittore Federico Maldarelli, il quale trasformò la figura originaria di Santa Rosa in quella di Santa Caterina da Siena. Finalmente, il 13 febbraio 1876, il dipinto venne esposto alla venerazione dei fedeli, e proprio in quel giorno si verificò a Napoli il primo miracolo per intercessione della Madonna di Pompei.
L'Incoronazione e Altri Restauri
Nel 1965, il Papa Paolo VI incoronò solennemente la Madonna nella Basilica di San Pietro. L'ultimo restauro risale al 2012, eseguito presso il laboratorio dei dipinti dei Musei Vaticani.
La storia della Madonna di Pompei e del suo dipinto è ricca di avventure e miracoli. Ancora oggi, questa immagine è venerata in Italia e nel mondo, simbolo di fede e speranza per milioni di persone.