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Man Ray a Palazzo Reale: «Forme di luce» (24/09/2025 – 11/01/2026)

Tra ironia, gusto per la sperimentazione, provocazione e libertà espressiva, le opere di Man Ray conservano una sorprendente attualità, testimoniando il suo ruolo nel ridefinire i confini dell’immagine nel secolo scorso.man ray palazzo reale

Perché vederla

Pittore, fotografo, cineasta e instancabile innovatore, Man Ray attraversa e scuote i movimenti di rottura del XX secolo. La mostra riunisce circa trecento lavori — fotografie d’epoca, disegni, litografie, oggetti e documenti — da collezioni pubbliche e private, offrendo una visione completa della sua ricerca.

L’evento rientra nel palinsesto dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, con un programma diffuso che intreccia arte, cultura e sport in vista dei Giochi Invernali.

Percorso e temi

Il tracciato espositivo segue i nuclei più riconoscibili del lavoro di Man Ray: autoritratto, figure femminili e modelle, corpo, rayografie e solarizzazioni, moda, cinema e i ritratti di amici e intellettuali tra le due guerre, in Europa e negli Stati Uniti.

Il percorso è pensato per far emergere, sala dopo sala, la coerenza di una ricerca che spazia tra medium diversi mantenendo centrale l’idea: trasformare l’oggetto quotidiano e il volto umano in forme nuove di visione.

Man Ray in breve

Nato Emmanuel Radnitsky (1890) in una famiglia ebraica di origine russa, assume presto il nome d’arte Man Ray. Si forma nella vivace scena newyorchese, entra in contatto con le avanguardie europee e stringe un sodalizio con Marcel Duchamp. Nel 1921 si stabilisce a Parigi, dove frequenta Breton, Aragon, Éluard e collabora con artiste e modelle come Kiki de Montparnasse. Dopo il rientro negli USA nel 1940, tornerà a Parigi nel 1951, città in cui morirà nel 1976.

Opera in evidenza: Glass Tears (1932)

Glass Tears (Lacrime di vetro) è una delle immagini-simbolo della fotografia del Novecento. Lo scatto in bianco e nero unisce l’eleganza formale a una componente surreale: le “lacrime” sono in realtà gocce di glicerina, a testimoniare il lavoro di Man Ray sul confine tra realtà e artificio.

Secondo una lettura diffusa, l’ispirazione sarebbe legata a una stagione biografica segnata dall’allontanamento di Lee Miller, compagna e musa. Al di là dell’aneddoto, l’immagine rimane un’icona della sua capacità di trasformare il dettaglio in metafora universale.

Info utili

Luogo: Palazzo Reale, Milano
Periodo: 24 settembre 2025 – 11 gennaio 2026
Mostra promossa da: Comune di Milano – Cultura | Palazzo Reale | Silvana Editoriale
Curatori: Pierre-Yves Butzbach e Robert Rocca

Orari

  • Da martedì a domenica: 10:00 – 19:30
  • Giovedì: apertura prolungata fino alle 22:30
  • Ultimo ingresso: un’ora prima
  • Lunedì: chiuso

Biglietti

  • Open: € 17
  • Intero: € 15
  • Ridotto: € 13 – € 10
  • Scuole: € 6
  • Famiglie: 1 o 2 adulti € 10 / 6–14 anni € 6
  • Guida audio: inclusa ove prevista (preacquisto escluso)
  • Info e prenotazioni: +39 02 9144 6160

Le muse

Nell’opera di Man Ray le donne non sono comparse, ma alleate e ispiratrici. In mostra spiccano Kiki de Montparnasse, Lee Miller, Meret Oppenheim, Ady Fideline, Nusch Éluard e Juliet Browner: ritratti e corpi che diventano racconti, tra immagine e vita.

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  • Ultimo aggiornamento il .