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Mario Giacomelli in mostra a Palazzo Reale: il fotografo e il poeta dal 22 maggio 2025

mario giacomelli palazzo reale

In occasione del centenario dalla nascita dell’artista, l'Archivio Mario Giacomelli promuove una serie di iniziative volte a celebrare l'eredità culturale di uno dei più grandi maestri della fotografia italiana.

Il cuore delle celebrazioni sarà un progetto espositivo che si svolgerà simultaneamente a Roma, presso Palazzo Esposizioni, e a Milano, a Palazzo Reale, offrendo due percorsi complementari che approfondiranno le molteplici sfaccettature del lavoro di Giacomelli. Verrà proposta una vasta selezione dell'intera opera fotografica del maestro, sottolineandone la straordinaria capacità di attraversare e contaminare diverse discipline artistiche.

A Roma, il focus sarà sulle relazioni tra l'opera di Giacomelli e le arti visive contemporanee, con l'esposizione di lavori di Afro, Roger Ballen, Alberto Burri, Enzo Cucchi e Jannis Kounellis, in dialogo con la poetica e la visione del fotografo.

La mostra di Milano

La mostra “Mario Giacomelli. Il fotografo e il poeta”, a Palazzo Reale di Milano (22 maggio – 7 settembre), promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale con l’Archivio Mario Giacomelli, in collaborazione con Rjma Progetti Culturali e Silvana Editoriale, è un omaggio al profondo legame tra Giacomelli e la poesia: un dialogo intenso e viscerale che permea tutta la sua opera.

Si apre con una sala introduttiva che svela il suo approccio al linguaggio poetico, attraverso la serie Per poesie (’60/’90), un vasto repertorio di immagini che diventa materia prima per le sue composizioni, e la serie Favola, verso possibili significati interiori (1983/84), in cui la fotografia si fa segno.

Il percorso prosegue con una sezione dedicata a L’Infinito di Giacomo Leopardi, dove l’omonima serie (1986/90) e il paesaggio di Presa di coscienza sulla natura (1976-80) restituiscono l’essenza più profonda della contemplazione, trasformando luce e ombra in un canto visivo.

Segue una sala interamente dedicata alla serie Bando (1997/99), ispirata alla poesia di Sergio Corazzini, che suggella il legame tra fotografia e poesia con una forza espressiva unica.

Il cuore della mostra è una sala dedicata alla straordinaria serie Io non ho mani che mi accarezzino il volto (1961/63), ispirata alla poesia di Padre David Maria Turoldo: un titolo che diventa emblema visivo e concettuale di un’opera intensa e senza tempo, capace di trasformare il quotidiano in una danza tra laico e spirituale.

Il viaggio continua con una sala che celebra il tema dell’amore, accostando la serie Passato (1986/90), ispirata ai versi di Vincenzo Cardarelli, a quella nata dalle suggestioni di Caroline Branson da Spoon River (1967/73), di Edgar Lee Masters. La fotografia di Giacomelli si fonde con la parola poetica, restituendo immagini cariche di malinconia e memoria, dove il tempo si cristallizza nell’eterno fluire dell’esistenza.

Una sala è dedicata alla collaborazione con il poeta Francesco Permunian, in cui Giacomelli costruisce un contrappunto visivo alle poesie Ho la testa piena, mamma (1994/95) e Il teatro della neve (1984/86). Qui, le immagini diventano eco delle parole, in un dialogo serrato tra versi e fotografia, sogno e realtà, luci e ombre che si rincorrono.

Il percorso espositivo si conclude con Ninna nanna (1985/87), ispirata a Leonie Adams, e Felicità raggiunta, si cammina (1986/88), nata dai versi di Eugenio Montale, dove il linguaggio di Giacomelli raggiunge una sintesi suprema, trasformando la fotografia in pura emozione poetica: un ultimo, intenso sguardo sul mistero della vita.

A chiudere, l’omaggio che Giacomelli dedica alla Calabria di Franco Costabile con Il Canto dei nuovi emigranti (1984/85), rappresentazione di ciò che sapeva di vissuto, di sofferto, e che, come per il poeta calabrese, racconta l’amore e il dolore della sua terra d’origine.


A corredo della mostra, una sala immersiva avvolge il visitatore nelle immagini del maestro, mentre la riproduzione della sua camera oscura permette di entrare nel cuore del suo processo creativo.

Una bacheca raccoglie inoltre le composizioni poetiche di Giacomelli, insieme a materiali documentativi che testimoniano come la poesia abbia sempre rappresentato una delle guide più profonde e costanti della sua ricerca artistica.

Le celebrazioni rappresentano un’opportunità unica per riscoprire Mario Giacomelli non solo come fotografo, ma come figura chiave nel panorama artistico e culturale del Novecento, capace di costruire un ponte tra fotografia, pittura, poesia e scultura, dimostrando una visione che continua a ispirare nuove generazioni di artisti e osservatori.


ORARI

Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica: 10:00 – 19:30
Giovedì: 10:00 – 22:30
Chiuso lunedì
Aperto lunedì 2 giugno: 10:00 – 19:30
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura


BIGLIETTI

  • Intero: €15

  • Ridotto: €13 / €10

  • Ridotto speciale: €6

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