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Street Art: quando i graffiti diventano arte

GraffitiCamminando per qualsiasi cittadina del nostro Paese chi non ha mai storto il naso dinanzi all'ennesimo graffito spuntato da un giorno all'altro? Chi non ha mai incolpato l'irrispettoso comportamento dei "giovani d'oggi" o l'inefficiente controllo da parte delle amministrazioni che non hanno fatto niente per arginare o porre rimedio al fenomeno?

Tuttavia, prima di giungere a conclusioni affrettate, è bene soffermarsi su alcuni elementi che abbracciano differenti aree tematiche, dalla storia dell'arte alla psicologia.

Siamo giunti all'alba del 2014 a definire che l'arte pittorica non è più esclusivamente legata alla copia realistica di ciò che ci circonda ma è soprattutto espressione di se stessi, della propria interiorità. L'arte è oltretutto cambiamento e rottura con il passato, fin dai tempi del futurismo e delle avanguardie artistiche che allora come oggi avevano destato scalpore con la loro arte rivoluzionaria perché esulava dai canoni (o limiti) della pittura dell'epoca. 

Dove sta, dunque, la differenza tra arte e graffiti?

Non sono questi un modo per dire "Ehi, io ci sono, sono qui e voglio ribadire la mia appartenenza al mondo, alla MIA città, esprimendo me stesso e lasciando un segno tangibile di quello che sono"?
A tutto ciò si potrebbe obiettare che i processi sviluppati nel passato da coloro che rientrano oggi nei libri di storia dell'arte riconosciuti come "movimenti artistici", non lo facevano su muri di edifici pubblici o abitazioni private e avevano alla base lo sviluppo di nuove teorie per l'innovazione artistica.
Per dare una risposta completa e incondizionata a questo quesito, che si è evidenziato negli ultimi anni come acceso dibattito tra i graffitari e la maggior parte della comunità, è necessario approfondire ciò che sta alla base del fenomeno dei grafiti: essi esprimono il loro tempo, sono cioè un mezzo di rappresentazione della realtà, o meglio della società che li rappresenta, ed è lo stesso concetto che sta alla base delle opere di Warhol il quale aveva iniziato a raffigurare i pelati Campbell o la Coca Cola, anche quelli soggetti che esprimevano la realtà e il tempo dell'artista portando nel mondo artistico un elemento di novità a cui non si era mai assistito nelle epoche precedenti. Dunque esiste differenza con i graffitari di oggi?

StreetArtDel resto in ogni epoca, nel momento in cui si è sviluppato un movimento diverso e di rottura con i canoni passati, è stato visto dalla maggior parte della popolazione come degradante e fuorinorma, ma quel fuori norma è poi diventato "la norma" dell'epoca seguente che si è scandalizzata difronte alla successiva "avanguardia" proclamando la veridicità dell'arte della propria epoca, e così via.

C'è chi sostiene, a riguardo dei graffiti del nostro tempo, una posizione che andrebbe ad equilibrare i due estremismi, ovvero la possibilità di far eseguire i graffiti in spazi idonei messi a disposizione ai "nuovi artisti". Ma non sarebbe, questa soluzione, una sorta di estrapolazione della forma artistica suddetta dal suo contesto originario che andrebbe, dunque, controcorrente con il senso che sta alla base dei graffiti stessi?

Con i graffiti si assisti a una tridimensionalizzazione dell'arte che non è più relegata all'interno di confini prestabiliti e successivamente esposta per essere osservata, l'arte di oggi la fa da padrone penetrando prepotente nella quotidianità.
Non serve pagare un biglietto per poterla contemplare, basterà passare davanti al tal edificio, muro, parco, piazza per trovarla sempre li a scandire le nostre giornate e lo scorrere del tempo. Un chiaro esempio è quello che da un po’ di tempo sta accadendo a Milano grazie all’artista Pao che trasforma i grigi e degradati quadri dell’Enel in colorati e spiritosi cartoons.

Sarebbe auspicabile riuscire a guardare gli elementi di novità che impattano nelle nostre vite con un occhio critico ma non obbligatoriamente diffidente, cercare di cogliere il futuro nel presente ed aiutare a migliorare e sviluppare coerentemente l'innovazione, in qualsiasi forma essa si presenti.

Oltretutto ci sono casi in cui quei graffiti tanto disprezzati divengono uno strumento utilizzato per riqualificare aree (realmente) degradate: siamo sempre nella grande Milano, sempre nel quartiere Isola dove un intero tunnel ospita favolosi esempi di Street Art e Street Poetry, perché come ci insegna la Storia dell’arte, l’arte non è solo giocare con i colori ma anche con le parole (vedi il Futurismo).

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