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Una mostra fotografica sul Mondo che verrà

Proseguono le iniziative dei musei milanesi in questo periodo di chiusure causate dall'emergenza Covid-19. Il MUDEC di Via Tortona, dopo il proseguimento virtuale della mostra di Elliott Erwitt, dedica, ora, alla fotografia, un’altra interessante mostra virtuale.

il mondo che verrà mudec museo culture milanoL’esposizione si intitola Il Mondo che verrà, ed è una mostra veramente particolare, in quanto totalmente virtuale. Fulcro di questa iniziativa digitale è una domanda semplice, ma di grande attualità, nell'universo dell’Arte, e della Fotografia in particolare: come posso immortalare il futuro? Credo sia difficile rendere concreto qualcosa che non possiamo prevedere, ma abbiamo tutte le possibilità del caso per immaginarcelo, partendo da dati reali che tutti noi abbiamo sotto i nostri occhi. Questo è il punto da cui si muovono i cinquanta fotografi che partecipano alla mostra.

Il mondo che verrà

Il Mondo che verrà è stata realizzata con un progetto di collaborazione tra MUDEC e Il Sole 24 Ore. Le fotografie scelte sono state pubblicate, il 30 aprile, su IL, magazine culturale del famoso quotidiano economico, mentre, dal 15 maggio, saranno visibili sui canali social del MUDEC, delle pillole video circa un minuto, in cui i fotografi selezionati raccontano la loro visione del Mondo nel domani rappresentato nell'opera scelta. Questo progetto di esposizione virtuale e interattiva sarà online per circa tre mesi, per scoprire cinquanta visioni personali del futuro, raccontate attraverso parole e fotocamera, e per raccontare al pubblico, soprattutto a quello affezionato alle mostre del MUDEC, un pensiero in uno scatto.

I nomi dei fotografi selezionati? Basti citare Giovanni Gastel, Max Cardelli, Carlotta Cardana, ma anche Paolo Nespoli, che tutti conosciamo come astronauta, ma che, dallo Spazio, durante una delle sue missioni, ha immortalato un momento unico, in cui, sulla Terra vista dall'alto, si scorgono contemporaneamente l’alba e il tramonto.

Non vi resta che cliccare sulle pagine social e andare ad ascoltare preziose testimonianze che potrebbero essere utili a costruire un nuovo domani dopo l’emergenza di questi mesi.

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