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Meneghino al Teatro della Memoria

caliari

È bello quand'è novembre, piove e fuori fa freddo, infilarsi in un piccolo teatro al calduccio per sentire qualche bella storia milanese, magari una di quelle che parlano dei tempi andati, della Milano dei signori, sforzesca e viscontea. Una storia un po' vera e un po' inventata, ma sempre incredibilmente attuale, perché qualunque sia l'epoca di cui si parla ci sarà sempre un popolo in lotta contro dei potenti che lo opprimono e ci sarà sempre un Meneghino pronto a farsi beffe di loro e delle loro angherie.

Lo spettacolo, andato in scena in questi giorni, al Teatro della Memoria di Via Cucchiari, racconta proprio una di queste storie: Meneghino e Moncalvo contro i tiranni, con la regia di Vito Molinari e l'interpretazione di Aleardo Caliari e i suoi attori.

Il Teatro della memoria, che i nostri lettori ben conosceranno, è un piccolo teatro dall'ambientazione affascinante e un po' retrò che dovrebbe stare in tutti gli itinerari turistici milanesi, per l'atmosfera che vi si respira e per la grande attenzione riservata al patrimonio della tradizione letteraria, musicale e soprattutto teatrale della nostra bella città. 

È sempre uno spettacolo nello spettacolo assistere alle prove cariche di entusiasmo ed energia degli attori che animano i pomeriggi e le serate del Teatro della Memoria, guidati dalla immarcescibile determinazione del direttore Caliari. Tanto più che nella messinscena di questa storia ambientata ai tempi del feroce Bernabò Visconti, gli spettatori hanno potuto divertirsi assaporando momenti di vero e proprio teatro «all'improvviso» che hanno reso piacevole la pièce rappresentata.

La storia è quella di una compagnia teatrale diretta da Moncalvo che, in piena dominazione austriaca, si ingegna a portare in scena la vicenda del dittatore Bernabò Visconti e delle sue stravaganze, tra le quali ricordiamo soprattutto la sua ossessione per i cani (si narra ne avesse ben cinquemila!) che vennero distribuiti nelle case dei cittadini milanesi i quali dovevano provvedere a mantenerli in buona salute, pena la somministrazione di atroci supplizi e financo la morte.

Moncalvo, interpretato dallo stesso Aleardo Caliari, impersona l'astuto Meneghino che con la sua furbizia mette in scacco il dittatore, guadagnando la salvezza per il suo padrone, l'armaiolo Stefano (ben recitato da Roberto Sfondrini) e la di lui moglie Cecilia (la ottima Domitilla Colombo). Moncalvo/Meneghino sfida, in questo modo, la censura imperiale all'alba delle cinque giornate di Milano che porteranno alla cacciata dell'oppressore e alla libertà per tutti i milanesi.

Brillante e divertente, l'intuizione registica di proporre un suggeritore nella parte dell'autore stesso dell'opera (scritta dallo stesso Vito Molinari).

Lo spettacolo Meneghino e Moncalvo contro i tiranni è andato in scena al Teatro della Memoria fino al 20 novembre. Data la buona riuscita del lavoro, suggeriamo di replicarlo quanto prima.

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