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Un monologo dedicato ai 50 anni dalla morte di Pasolini

  • Mariella Bussolati

Perché vederlo

Se ancora non conoscete Pier Paolo Pasolini, non potete perdervi questo spettacolo, che debutta a 50 anni dalla sua morte (Ostia, 2 novembre 1975). Se lo conoscete, lo troverete emozionante perché richiama intensamente ciò che purtroppo è scomparso.

Lo spettacolo

Si tratta di un monologo acceso, di teatro politico, che oltre a ricordare un grande artista ne rivendica tutta l’attualità. Autore e interprete è Giorgio Felicetti, che lo ha realizzato in collaborazione con il Teatro Comunale di Caldarola, nell’ambito del progetto Macondo.

Pasolini fu un acuto osservatore dei cambiamenti della società italiana: dal secondo dopoguerra alla metà degli anni Settanta espresse giudizi critici verso società e abitudini borghesi, che in pochi anni hanno fatto sì di dimenticare una cultura millenaria legata alla terra e a valori più vitali. Non si fermava mai e ha espresso la sua potenza in molti modi: poesia, teatro, cinema.

Pezzi di corpus Pasolini si basa su questi mille frammenti per delineare il profilo di una persona complessa, capace di analisi attente e di trasformare il pensiero in forma artistica. Il teatro così fa diventare carne le parole di Pasolini. Il racconto prende avvio dal corpo ritrovato dopo l’assassinio: nella narrazione emergono anche ipotesi e riletture sulle circostanze della morte (tema evocato nello spettacolo come materia di dibattito, non come affermazione di fatto).

Temi e attualità

Emerge subito la modernità di Pasolini, che ha saputo prefigurare un mondo distopico sorprendentemente simile al nostro. Brani di poesie, discorsi e citazioni dai film compongono il testo, dando l’illusione di avere l’autore in scena, in prima persona. Un intellettuale che ci ricorda il pericolo del fascismo mai del tutto sopito e quello del consumismo, spesso scambiato per uguaglianza perché promette a tutti le stesse cose, cancellando la differenza.

Ne nasce un fiume di parole complesso, non sempre facile ma spesso illuminante: chiaro ed esplicito, rivelando una disperata vitalità, un amore per la vita. La conclusione torna all’inizio: nel pomeriggio del 1° novembre 1975, poche ore prima di morire, Pasolini rilasciò a Furio Colombo un’intervista dal titolo da lui pensato: «Siamo tutti in pericolo». Quel che oggi suona come un testamento diventa una recitazione apocalittica che ci mette in allarme.

Info e prenotazioni

Teatro della Cooperativa
via privata Hermada 8 – Milano
Date: dal 23 al 26 ottobre
Telefono: 02 6420761
Email: info@teatrodellacooperativa.it
Sito: teatrodellacooperativa.it

Orari spettacoli

  • Martedì, venerdì, sabato: ore 20:00
  • Mercoledì: ore 20:30
  • Giovedì: ore 19:30
  • Domenica: ore 17:00
  • Lunedì: riposo

Biglietti e riduzioni

  • Intero: 20 €
  • Convenzionati: 15 €
  • Under 27: 10 €
  • Over 65: 12 €
  • Giovedì: biglietto unico 12 €
  • Diritto di prenotazione: 1 € (non applicato ad abbonamenti e acquisti online)

Altre riduzioni: gruppi (≥10) 12 €; Vieni a Teatro / AGIS 12 €; A Teatro in bicicletta 8 € (mostrando caschetto o luce led); scuole di teatro 10 € (con tessera); disabili 9 € + accompagnatore (se obbligatorio) omaggio; Abitare e UniAbita 9 €.

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