Uno che Conoscevo a Teatro Libero
Il telegiornale della sera annuncia la notizia di apertura. Un problema tecnico impedisce di udirne interamente il contenuto, che tuttavia risulta chiaro: è stato rinvenuto un corpo, si tratta di suicidio, la vittima era un esempio di moralità, onestà, professionalità... la solita retorica.
Dopo pochi minuti questa notizia diventa una routine ordinaria che si perde nella vita di una redazione giornalistica e dei suoi instabili equilibri, tra ansie, segreti e teste che rischiano di saltare sotto la dura legge degli ascolti.
In questa realtà così diversa da quanto appreso a scuola, inizia il suo tirocinio la giovane stagista Veronica. Sin dall'inizio si percepisce che il percorso di educazione lavorativa della giovane la porrà inevitabilmente di fronte al dilemma: essere stritolata dagli ingranaggi della gestione degli umori delle masse (poiché mai si pone il problema di un'informazione che miri alla Verità, o ad una sua qualsivoglia fuggevole ombra nella caverna), oppure superare in cinismo e spietatezza le colleghe e sopravvivere.
Ma sopravvivere oggigiorno significa ottenere un contratto di lavoro.
Implacabile il mondo reale riappare in scena anche se i giornalisti cercano di tacitarlo con rassicuranti notizie sul meteo. È lo stravolgimento della "legge dell'attenzione" del pubblico propugnata dalla redazione, che si basa sull'assunto che "quando c'è disperazione in terra, bisogna alzare gli occhi al cielo". Ovviamente niente di spirituale, il meteo è sufficiente.
Imparerà Veronica, prima della classe anche con cattivi maestri. Ma l'efficacia di quella che abbiamo chiamato la sua educazione lavorativa nulla potrà di fronte all'immaturità della sua educazione sentimentale.
Giocato sul tagliente realismo quotidiano, vivificato dalle numerose azioni sceniche che non lasciano mai una sensazione di inattività, e amplificato da una bombardante scelta musicale contemporanea, il nuovo spettacolo di Accordino in scena al Teatro Libero risulta interessante non tanto per l'esplicita teorizzazione delle dinamiche di manipolazione dell'attenzione delle masse, quanto per il riconoscimento finale di essere stati noi stessi, pubblico in sala, oggetto di un simile esperimento.
A quel punto anche la notizia iniziale avrà un senso diverso.
A quel punto forse ci accorgeremo di essere rimasti impigliati anche noi nelle maglie di questo spettacolo di formazione, e avremo confrontato il nostro io adulto, aduso a spostare sempre più in là le linee di demarcazione morali fino a scordarle, e l'io giovane e pieno di sogni che una volta ci ha abitati, e che credeva ancora che in fondo alla caverna potesse esserci la Verità. Ricordati chi eri, chiedono in scena. Quello ormai è solo Uno Che Conoscevo.
Lo spettacolo è una produzione Compagnia Teatro Binario7/La Danza immobile. La regia è di Corrado Accordino, gli interpreti sono Riccardo Buffonini, Valentina Mandruzzato, Chiara Tomei, Veronica Franzosi.
Teatro Libero
Via Savona 10, Milano
Dal 17 al 26 gennaio
Orari: Dal Lunedì al sabato ore 21.00, domenica ore 16.00
Prezzi: Intero: 16€, Ridotto: 12€