A scuola: ricominciamo, ma serve la Babysitter
Le vacanze sono ormai dimenticate: mamma e papà sono al lavoro e i bimbi a scuola. Eppure molte famiglie italiane hanno bisogno della babysitter per accudire i figli: quando i bambini sono piccoli e non vanno al nido (per scelta o per obbligo, visto la mancanza di posti negli asili pubblici) ma anche quando i bimbi sono più grandicelli, per assisterli dall’uscita della scuola fino al rientro dei genitori.
Spiega Laura Sciolla, responsabile della comunicazione di Sitter Italia, sito che dal 2013 mette in contatto le famiglie e le aspiranti Mary Poppins: «Ben il 45,51% dei genitori iscritti alla nostra piattaforma cerca babysitter per una collaborazione diurna continuativa, tate a cui affidare i loro bambini in età prescolare; ma la richiesta di assistenza nel doposcuola è pari al 42,31%. Questa esigenza delle famiglie italiane nasce dall’incongruenza diffusa tra impegni lavorativi dei genitori e vita famigliare. Chi può guardare i bimbi nelle ore in cui papà e mamma sono al lavoro? La domanda è alta, e così le tariffe delle tate italiane salgono, ponendosi come media al di sopra degli altri Paesi Europei».
7,67 euro è la tariffa media oraria rilevata da Sitter Italia; le tate di Finlandia e Danimarca non arrivano a chiedere 6 euro l’ora, con tariffe pari rispettivamente a 5,5 e 5,7 euro; in Olanda non si raggiunge i 7 euro.
E chi cerca una babysitter a Milano? 8,4 euro è la cifra media all’ora: più alta della media nazionale, ma non c’è da stupirsi visto il costo della vita del capoluogo lombardo; ma anche a Roma si parla di 8,2 euro; a Bologna di 8,01 euro; a Venezia di 7,97; a Sassari di 7,78 euro. Non molto di meno, dunque.
Le differenze sono minime nelle zone limitrofe rispetto al centro: a Sesto San Giovanni 8,44 euro, a Carnate 8, a Rho 8,38, ad Assago 8,83, a San Donato 8,29 e Buccinasco 8,33, per fare alcuni esempi in zona.
Una volta presa consapevolezza dei costi, il vantaggio che i genitori dichiarano di apprezzare appoggiandosi ad una babysitter è l’estrema flessibilità da un punto di vista degli orari e dei giorni di collaborazione (siti come Sitter Italia permettono anche la ricerca geolocalizzata in modo da selezionare una tata nella propria zona abitativa). Andando verso l’inverno, poi, quante volte si avrà la necessità di una mano last minute in caso di una malattia inaspettata dei piccoli?
C’è poi chi guarda sempre più all’aspetto linguistico: molti genitori scelgono appositamente babysitter bilingue o madrelingua straniera in modo che i figli possano iniziare ad apprendere una nuova lingua. In tal caso i prezzi potrebbero salire leggermente, ma a fronte di un servizio corrispondente al proprio desiderio.