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Denti del giudizio: se e quando è necessario estrarli

  • Mirella Elisa Scotellaro

E’ una valutazione che solo un odontoiatra fornito di competenze specialistiche può fare.

I denti del giudizio spuntano a completamento dello sviluppo fisico dell’individuo in fondo alle 4 arcate dentarie, ma può anche succedere che la loro crescita si arresti, e che quindi essi rimangano invisibili.dentista foto pixabay

Questo accade perché nell’evoluzione umana la loro stessa funzione sta scomparendo: per mangiare non strappiamo più con i denti la carne cruda, e mastichiamo bocconi piccoli e meno duri di quanto non facesse l’uomo primitivo, in pratica non ci occorrono più dei denti di riserva, per cui la struttura stessa della mandibola umana sta cambiando nel senso di un pronunciamento meno marcato sia della mandibola stessa che della mascella.

Per le ragioni evidenziate gli “ottavi” o “terzi molari”, comunemente denominati appunto “denti del giudizio”, tendono a svilupparsi sempre meno, non senza conseguenze però per l’equilibrio funzionale ed estetico dell’intera bocca, ed in particolare per la parte rimanente della dentatura. Poiché infatti la struttura portante dei denti è unica, la posizione di ciascuna radice inevitabilmente condiziona in qualche modo quella adiacente, costringendola nel tempo a piccoli “aggiustamenti” della posizione che possono ostacolare il corretto funzionamento dell’articolazione mandibolare. Una simile alterazione funzionale, in concorso con il lento processo di migrazione delle radici dei singoli denti, influisce sulla “risultante” delle forze masticatorie, a sua volta responsabile ultima del graduale spostamento in avanti dell’intera dentatura, con conseguente “affollamento dentario” e relative problematiche.

L’alterazione funzionale descritta non di rado può degenerare ulteriormente, causando situazioni importanti di sofferenza quali mal di testa ricorrenti e persistenti, gonfiore e sanguinamento gengivale, infiammazione del nervo mandibolare, otalgia, formazione di tasche che diventano ricettacolo di batteri e siti di stagnazione delle infezioni del cavo orale.

In via preventiva è consigliabile effettuare verso la fine dell’adolescenza una radiografia panoramica per eventualmente procedere ad una germectomia prima dell’avvento della maggiore età. Questo tipo di intervento precoce è finalizzato ad evitare il rischio di dover eseguire in seguito un’operazione sicuramente più complessa e delicata per estrarre il dente che sfiora il nervo mandibolare, e potrebbe residuare complicanze di tipo neurologico.

Ove l’estrazione in età adulta fosse inevitabile per l’insistenza dei disturbi già descritti, in preparazione dell’intervento il paziente deve eseguire una serie di analisi che diano un quadro esatto delle sue condizioni generali, nonché una tac orto panoramica; solo in specifiche situazioni valutate dal medico si rendono necessarie profilassi antibiotica o antiemorragica.

Le modalità ed i tempi di estrazione variano da caso a caso: a volte si effettuano 2 diversi interventi operatori estraendo solamente 2 denti per volta, ma non mancano i casi più semplici in cui è possibile procedere a togliere tutti i 4 denti del giudizio in un’unica seduta.

L’estrazione usualmente viene eseguita in anestesia locale con una prognosi di pochi giorni, durante i quali – sempre che il medico non ritenga di adottare diversa prescrizione – normalmente sono previsti:

  •  terapia antibiotica accompagnata da antidolorifici in prima giornata;
  •  terapia antibiotica accompagnata da antidolorifici al bisogno per i 4/5 giorni seguenti;
  •  alimentazione semifredda e semiliquida nelle prime 2 giornate;
  •  progressivo ripristino della normale alimentazione oltre le 48 ore dall’intervento;
  •  ripristino di attività sportive dopo almeno 7 giorni dall’intervento.

Se non subentrano complicanze che impongano tempestiva consultazione medica, nella maggior parte dei casi per il paziente tutto si risolve senza particolari disagi, fermo restando che restano indispensabili i controlli postoperatori previsti dai protocolli. 

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