A Pasqua cosa regali? Un sorriso
Ci risiamo. Come a Natale, del resto. Cosa regalo alla mamma, a papà, ai fratelli, alle sorelle, ai parenti, agli amici per Pasqua?
La ricerca dell'oggetto più sofisticato o maggiormente sorprendente si fa frenetica. Si consulta quell'immensa biblioteca telematica che è Google. Ci si arrovella ripensando a gusti e preferenze nel tentativo di colpire. Ma nel punto giusto.
Alla fine, ecco la resa, il ripiegamento. Quella che gli amanti delle strategie chiamano ritirata tattica. E i soliti oggetti ricompaiono nel nostro catalogo personale, forse riverniciati dal tempo, magari rimodellati da un designer povero d'ispirazione e ricco di furbizia.
Eppure c'è un dono speciale. Non costa - ad euro - nulla ma non ci giurerei che sia esente da un prezzo elevato nell'ambito della disponibilità emotiva. La nostra epoca quasi ce lo vieta, tesa com'è ad imprimerci nella mente quell'orrenda ( fino a qualche tempo fa) immagine dell'homo homini lupus (e non serve essere latinisti per comprenderne il significato).
Cos'è, dunque, questa strenna? Un sorriso. Regaliamo a Pasqua, a tutti, ma in particolar modo ai nostri parenti e amici, un sorriso.
Sulla via, passeggiando, sulla metro, viaggiando, sulla panchina, leggendo, salutando, porgendo la mano.
E' anche un atteggiamento propedeutico per riformare l'ambiente. Un gesto ecologico dalla smisurata amplificazione. Ci rende migliori e arricchisce il nostro prossimo.
Sentenzia un proverbio che la miglior vendetta è il perdono. Parafrasandolo, possiamo affermare che la vittoria (su ogni piano : psicologico, morale, personale) la conquistiamo perdendo la nostra aggressività.
E allora, bando alle remore, a Pasqua regaliamo un sorriso. Pure insieme alla colomba, all'uovo, ai cioccolatini.
Siamo scettici? Non riusciamo a liberarci dalla zavorra dell'incomunicabilità di massa? Diffidiamo di tutto e di tutti? E' il momento della rivoluzione. Del sovvertimento del cuore. Cambiamo armi per riposizionare una Storia d'affanno.
Ribadisco: a Pasqua REGALIAMO UN SORRISO. E assisteremo ad insperati miglioramenti. Provare per credere.
Gaetano Tirloni