Alessandro Sallusti candidato sindaco di Milano
La carica di sindaco di Milano, più che una posizione ambita, sembra sempre più una patata bollente che passa di mano in mano, fino a quando il risultato di un sondaggio non la fermerà definitivamente nelle mani di un povero malcapitato. Il nome di Alessandro Sallusti è infatti al vaglio di un'indagine voluta dal centro destra. L’analisi, volta a valutare l’appeal del giornalista sull’elettorato, avrà responso tra mercoledì e giovedì. Va detto che se si è arrivato a tanto è perché il nome del direttore de Il Giornale, il quotidiano di Paolo Berlusconi, ha messo preventivamente d’accordo il triumvirato composta da Berlusconi senior, Meloni e Salvini.
Classe 1957, nato a Como, il direttore del quotidiano fondato da Indro Montanelli ha avuto una brillante carriera giornalistica passando per gli uffici di testate nazionali come Il Messaggero, Libero, Avvenire e il Corriere della Sera. Il suo temperamento inflessibile e i suoi commenti schietti e taglienti hanno sempre contraddistinto il suo modo di scrivere e esprimere pareri, non a caso la sua compagna di vita è la pasionaria forzista Daniela Santanché. Non è certo mai stato timore di Sallusti inoltre esprimere opinioni impopolari, come dimostra il suo intervento di pochi giorni fa alla trasmissione di Lilli Gruber Otto e Mezzo su La7 in cui minimizzava e difendeva il quotidiano Libero dopo che, a seguito degli attentati di Parigi, aveva titolato in prima pagina “Bastardi islamici”. D’altronde sappiamo che Berlusconi, come ripete spesso, è sempre in cerca di personalità che aggreghino i “moderati”.
Dopo aver scartato Maurizio Lupi per il veto di Salvini su candidati che provenissero dal Ncd di Alfano, e in seguito alla defezione di Del Debbio – il conduttore del programma Dalla vostra parte su Rete4 che non ha confermato la sua disponibilità – il centro destra si trova decisamente in difficoltà nel trovare un nome da contrapporre a Giuseppe Sala, il quale settimana prossima avrà un incontro definitivo con Renzi per sciogliere le ultime riserve. L’ex commissario di Expo è decisamente popolare e soprattutto ha una connotazione conciliante e centrista che potrebbe attrarre molti elettori.
La scelta perpetrata di cercare un candidato fuori dalla politica e già conosciuto al grande pubblico – prima Del Debbio e poi Sallusti appunto – sembra effettivamente una strategia per trovare un competitor che, da questo punto di vista, non parta in svantaggio.
Berlusconi sembra deciso, ha persino già pensato a dei sostituti che guidino Il Giornale. Anche Salvini sembra possibilista: ”è uno dei nomi su cui stiamo ragionando”. Per il leader del Carroccio, Sallusti potrebbe anche rappresentare un ulteriore vantaggio: una sconfitta, eventualità da considerarsi visto il forte e papabile candidato della sinistra, non potrebbe essere addossata alla Lega, visto l’origine forzista della candidatura.
Giacomo Vitali