Bitcoin: una breve guida alla criptovaluta più popolare
Con il termine Bitcoin (in sigla: BTC) si fa riferimento a una specifica criptovaluta, vale a dire a una valuta digitale basata sulla crittografia, un sistema che serve a impedirne la contraffazione e la duplicazione e che offre anche la garanzia che il possessore dei Bitcoin sia unico.
In particolare, il Bitcoin sfrutta la tecnologia “blockchain”, un database nel quale i singoli record, detti blocchi, sono uniti tra loro utilizzando la crittografia (blockchain sta per “blocchi concatenati”).
Una caratteristica del Bitcoin, e delle criptovalute in generale, è quello di essere valute decentralizzate, ovvero valute che non sono controllate né da banche centrali (come per esempio la Banca Centrale Europea, la Banca d’Italia o la Bundesbank ecc.) e nemmeno dai governi.
Il Bitcoin è una valuta esclusivamente digitale, virtuale, non esiste fisicamente e non è una moneta a corso legale; un’eccezione era rappresentata da El Salvador, che nel 2021 fu la prima nazione a dare corso legale a tale criptovaluta, ma dal 2025 le cose sono cambiate e oggi in quel Paese non è più obbligatorio accettare BTC come mezzo di pagamento.
I principi sui cui si basa il Bitcoin sono essenzialmente due: una rete di personal computer che lo gestiscono in modalità peer-to-peer (P2P) e il ricorso alla tecnologia blockchain per validare e garantire la sicurezza delle transazioni.
Chi ha inventato il Bitcoin?
La creazione del Bitcoin risale al 2009, ma l’identità del suo creatore, o dei suoi creatori, non è conosciuta. L’enciclopedia Wikipedia spiega che “Satoshi Nakamoto è lo pseudonimo della persona o del gruppo di persone dietro all’invenzione della criptovaluta Bitcoin”.
Il valore Bitcoin non è fisso, bensì è stabilito dal mercato; esso è quindi soggetto, come tutti i prodotti finanziari a rialzi o ribassi che possono essere anche piuttosto repentini. Al di là delle oscillazioni tipiche dei mercati finanziari, è indiscutibile che il valore di tale criptovaluta sia aumentato moltissimo dal 2009 a oggi.
Il valore dei BTC è legato alla domanda e all’offerta e lo si calcola sulla base di quello a cui è scambiato con le altre valute.
Una caratteristica interessante è che il numero totale dei Bitcoin che saranno prodotti è prestabilito: 21 milioni di unità. Raggiungere la fornitura totale richiederà ancora diverso tempo, a causa del cosiddetto halving, ovvero il dimezzamento dei BTC, un evento che si verifica con regolarità ogni 210.000 blocchi, vale a dire ogni 4 anni circa. L’ultimo dimezzamento si è verificato nel 2024 e quindi per il prossimo si dovrà attendere il 2028.
Transazioni Bitcoin
Le transazioni Bitcoin vengono effettuate su una rete peer-to-peer, senza intermediari. La trasparenza e la sicurezza delle transazioni sono garantite grazie alla tecnologia blockchain che effettua le dovute verifiche e archivia i dati relativi.
Le transazioni sono convalidate dai miner attraverso la risoluzione di problemi matematici piuttosto complessi utilizzando potenti sistemi informatici. Il primo miner che trova la soluzione riceve una ricompensa in criptovaluta. Una volta che sono stati convalidati, i dati sono aggiunti alla blockchain esistente.
Volatilità del prezzo dei BTC
Il prezzo dei BTC è sempre stato piuttosto volatile; ciò dipende da vari fattori. In primis perché il mercato delle criptovalute ha dimensioni decisamente più ridotte rispetto a quelle dei mercati finanziari tradizionali. Ne consegue che determinate operazioni possano far oscillare il suo prezzo in modo rilevante.
Va inoltre sottolineato il fatto che il valore di questa criptovaluta è molto legato a movimenti speculativi, cosa che nel breve termine porta a oscillazioni di prezzo considerevoli. Diversi sono i fattori che influenzano la domanda e l’offerta: attenzione mediatica, opinioni dei grandi investitori, norme specifiche da parte dei governi nazionali ecc.
Per quali transazioni si usano i Bitcoin?
In origine il Bitcoin era stato pensato probabilmente come una semplice alternativa digitale alle valute tradizionali a corso legali, ma con il passare del tempo e con l’accrescersi della sua popolarità è diventato anche un importante strumento di investimento, anche se ovviamente il numero di transazioni è molto limitato rispetto a quello relativo ai tradizionali investimenti.
In sostanza, i BTC possono essere utilizzati per il pagamento di beni e servizi; oggi sono molti gli e-commerce che accettano tale valuta come metodo di pagamento; negli ultimi anni, per esempio, è aumentato notevolmente il numero dei casinò online che lo accettano per i pagamenti, ma non mancano le aziende di altro tipo che offrono ai loro clienti la possibilità di pagare con tale valuta.
Vi sono poi anche investitori che acquistano BTC come riserva di valore, come si fa per altri asset finanziari e non mancano nemmeno coloro che lo usano per effettuare operazioni di trading.
Infine, vale anche la pena ricordare che il 10 gennaio 2024, la SEC (Securities and Exchange Commission, Commissione per i Titoli e gli Scambi), ovvero l’equivalente USA della nostra CONSOB, ha concesso l’autorizzazione alla quotazione in Borsa degli ETF Bitcoin; si tratta di particolari Exchange Traded Funds il cui valore è legato alla quotazione dei Bitcoin.