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Intervista a Cecilia Gayle: dal mito di “El Pam Pam” al nuovo singolo “Pasito Patras”

Il ballo di gruppo è storicamente la danza che unisce due linguaggi, quella della musica e del corpo, in un’unione che diventa icona di divertimento, emozione e passione. Negli anni ’90 abbiamo vissuto un periodo d’oro con brani diventati classici per tutte le generazioni. In quegli anni arriva in Italia Cecilia Gayle: prima El Pam Pam (1998) e poi El Tipitipitero la incoronano regina dei balli latini di gruppo. In trent’anni ha pubblicato 18 singoli e 5 album, tra cui un omaggio a Raffaella Carrà.

Dopo il successo all’Arena Suzuki del 2023, a marzo di quest’anno ha incantato con la sua inattesa ospitata a The Voice Senior coinvolgendo tutto lo studio e i giudici in uno strepitoso El Pam Pam. Finalmente, il ritorno con il brano “Pasito Patras”, che ha scelto di lanciare alla fine dell’estate, perché il sole è quello che abbiamo dentro strizzando l’occhio ancora una volta ai grandi eventi dell’inverno!

Ecco la nostra conversazione.

Intervista

Questo singolo ha una struttura musicale diversa rispetto al passato: più intrecci e tendenze. È stato un lavoro più complesso?

Ho utilizzato le stesse tecniche impiegate in passato per brani come “El Pam Pam” o “Tipitipitero”. Ho creato un connubio tra gusto europeo e latino, che mi ha permesso di realizzare un ottimo lavoro. Diciamo che è la stessa formula che spero porti il brano a diventare un successo.

Cecilia Gayle durante una coreografia di ballo

Foto: courtesy dell’artista

Hai mantenuto una durata non “short” e si sente anche la fisarmonica. Perché questa scelta?

Nella lunghezza del brano, non sono stata condizionata dalle mode attuali, ho voluto che tutto fosse compattato. Non ho avuto influenze esterne e ho scritto la canzone senza nemmeno pensarci. La fisarmonica non è uno strumento comune, poiché utilizziamo maggiormente le percussioni e i fiati nelle nostre sonorità. È uno strumento insolito che dà un tocco diverso.

Tu sei nata in Costa Rica e ora sei naturalizzata italiana. Questo ha influito nella  scelta del suggestivo luogo  del lago di Como per la realizzazione del video?

Questa è l’Italia. Inizialmente avevamo pensato di girarlo sul mare, ma poi il rischio di pioggia ci ha portato a considerare uno scenario diverso. Allora ci siamo detti: perché non farlo sul lago? Como è una città che conosco e amo questi paesaggi, dato che ho anche una casa sul Lago d’Orta, in Piemonte.

Nel video balli con ragazzi di una scuola milanese. Non più solo ballerini superprofessionisti: perché?

Ho lavorato con una scuola di ballo e due maestri che hanno realizzato una coreografia in modo molto semplice. Ci tengo moltissimo nel renderla alla portata di tutti e questi ragazzi mi hanno aiutato in questo progetto. Nei tempi che hai citato, erano gli inizi della musica latina; ora questo genere si è diffuso tantissimo in Italia, con tante scuole di ballo ovunque. Ho voluto evitare di scegliere maestri con caratteristiche di ballo molto particolari e superprofessionisti. Ho preferito una scuola con ragazzi che ballano in modo più naturale.

Come nasce la coreografia di un ballo di gruppo? Qual è il tuo contributo?

In questa canzone, l’idea è nata mentre mi guardavo allo specchio. C’era già una melodia e il brano era quasi pronto. Mentre ero davanti allo specchio, ho avuto delle idee per dar vita a un balletto; quindi, sono andata dai maestri con dei presupposti  molto chiari e loro, essendo esperti, mi hanno aiutato a impaginarla.

L’idea di ciò che voglio è mia, ma non sono una ballerina. Forse qualcuno pensa che io lo sia, ma sono supportata dai maestri e dai ballerini che mi aiutano a metterlo a punto. È importante sapere cosa si vuole, perché alla fine sono io quella che deve portare avanti questo progetto. Ci devo credere perché  quando vado sul palco, posso esprimermi a 360 gradi.

Cecilia Gayle sorride in primo piano

Foto: courtesy dell’artista

Hai detto che nel 2026 ci sarà un altro singolo. "Pasito Patros" è un pezzo che segna il tuo ritorno, ma anche una canzone che ti farà misurare le reazioni dei fan dopo la tua assenza?

Non aspetto di vedere l’evoluzione del singolo. Certo, i ritmi e i gusti cambiano e la musica si evolve. Posso tenere conto delle dinamiche attuali e cambiare un suono o adattare il modo di cantare: queste sono opzioni fattibili. Ma in generale, voglio esprimere il mio essere latino.

Il ballo di gruppo è cambiato: da “El Pam Pam” a fenomeni come “Danza Kuduro” o “Jerusalema”. Cosa è successo?

Penso che, se proponi qualcosa, la gente sceglie. L’ultimo ballo di gruppo che ricordo è "Jerusalema". Le canzoni di oggi possono avere una coreografia, ma non nascono necessariamente come balli di gruppo. Non credo che siano stati più accettati, ma c’è stato un cambiamento e non sono più stati proposti. In qualsiasi momento in cui si propone un ritmo che possa piacere, la gente lo accetta. Prima del Covid, il latino stava prendendo piede, poi si è dimezzato da allora. I gusti sono cambiati. La musica latina non è più di moda come quando ho scritto "El Pam Pam". E’ diventata parte della tradizione musicale italiana, come il Ballo del Liscio.

Tour invernale o altri impegni in arrivo?

Lavoro soprattutto d’estate, poi Capodanno e Carnevale. Stiamo fissando anche alcuni appuntamenti televisivi.

Hai sempre portato allegria e spensieratezza. C’è spazio per canzoni più introspettive?

Ti dico la verità, io penso solamente a stare bene. Mi sono allenata, ho avuto momenti difficili e la vita mi ha insegnato che tutto passa. Se ci credi, hai voglia e non molli, come dice il detto: “non c’è male che duri più di 100 anni”. Quando mi sveglio, non ho nessuno a cui piangermi addosso e, tra il sorriso e il pianto, scelgo il sorriso. Ho momenti difficili, ma preferisco raccontare le cose positive. Non fingo; sono fatta così. Davanti al caos vedo la luce. Voglio fare stare bene chi è vicino a me.

Le tue radici costaricane e gli studi di psicologia ti hanno aiutata ad affrontare le difficoltà?

Ho studiato psicologia e mi ha aiutato molto a gestire la vita. Magari un giorno racconterò anche questa parte. Rispetto il mio atteggiamento e voglio prendere il meglio dalla vita.

Ringraziamo Cecilia per la sua disponibilità nel raccontarsi. Una donna che ha messo al centro della sua vita la musica, con la quale esprime tutta se stessa senza filtri e grande passione.

Ascolta e segui Cecilia

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