Colonna militare russa entra in Ucraina
I giornalisti finlandesi della testata Yle hanno documentato oggi l'ingresso presso una delle dogane tra il confine russo-ucraino a Novoazovsk, sul Mare di Azov, di una colonna di mezzi militari russi, constatando personalmente come il presidente russo Vladimir Putin si stia prendendo gioco dell'Europa e del mondo intero.
I giornalisti finlandesi hanno documentato un gran viavai di mezzi russi carichi di armi e mezzi blindati. Quando le autorità di frontiera hanno notato la loro presenza hanno prontamente negato il diritto di cronaca e hanno requisito riprese e passaporti.
Dal reportage è evidente che la colonna di camion in entrata dalla Russia trasporta materiale bellico e razzi. Il convoglio era inoltre accompagnato da due camion con ai fianchi la pubblicità della catena Magnit-alimentare. Alcuni dei veicoli del convoglio sono stati mascherati. La strada presa dal convoglio è quella che porta nei pressi della città di Mariupol, prossimo obiettivo militare dello zar russo per collegare i territori occupati alla Crimea rubata all'Ucraina (la legalità è una parola sconosciuta al Cremlino).
La Russia che da sempre nega il suo sostegno ai terroristi filorussi nell'Ucraina dell'est, è più presente che mai, ha invaso militarmente uno stato sovrano e con le armi ha occupato parte del suo territorio. Il Presidente dell'Ucraina, Petro Poroshenko ha detto più volte che in Ucraina ci sono almeno novemila soldati russi e chiede aiuto all'Europa.
L'Europa, divisa fra troppe teste e senza una chiara linea politica, dovrebbe alzare la voce prima che sia troppo tardi. I piani dell'ex kgb infatti non si fermano solo all'Ucraina ma il suo espansionismo militare comprende i paesi baltici e non solo. Probabilmente si da troppo ascolto anche a chi, come le associazioni di categoria in Italia, si lamenta per le sanzioni che vanno ad intaccare anche la nostra economia ma è evidente che da sole non siano sufficienti. E' ora di prenderne atto e fermare l'aggressione dell'Europa. Solo due giorni fa la dichiarazione di Putin "Nessuno si illuda di poter avere una superiorità militare rispetto alla Russia", una delle tante minacce neanche molto velate all'occidente.
Anche Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa ucraina greco-cattolica in visita al Vaticano si era espresso in questo modo: "Prima di tutto occorre chiamare le cose con il loro nome: in Ucraina è in corso una “guerra non dichiarata”, conseguenza dell’”aggressione diretta” di un popolo vicino, quello russo. Nessun “conflitto civile”, quindi, nato da tensioni “interne”, ma “invasione”, che deve essere affrontata come violazione del “diritto internazionale”.