Contraffazione alimentare: italian sounding pericoloso
Siamo tutti a conoscenza del tema legato all’alimentazione proposto dall’Expo di Milano, tuttavia non si può ignorare che è presente, sul mercato mondiale, la contraffazione degli alimenti, e quest’aspetto anche all’Expo è sicuramente evidenziato, anche perché il nostro Paese, con tutte le sue eccellenze in fatto di alimenti e cucina, è il più bersagliato e colpito dalle frodi alimentari.
Che cosa s’intende esattamente per contraffazione alimentare? La definizione dice che la C.A. è la sostituzione di una sostanza alimentare con un’altra di pregio assolutamente inferiore. Quest’artificio non è scevro da pericoli per la salute, poiché potrebbero essere usate sostanze non proprio idonee o addirittura nocive per l’organismo. Un esempio? Quando ti vendono un vino dichiarandolo garantito mentre è un sottoprodotto ottenute con sostanze chimiche. I vari mass media ogni tanto portano alla ribalta nomi di prodotti a imitazione italiana, ricordo uno dei prodotti più contraffatti, il Parmigiano Reggiano e Padano, che si riscontrano nei luoghi di vendita di paesi europei ed extraeuropei, ovviamente tutto ciò provoca, al nostro Paese, non solo un danno d’immagine, ma anche un notevole buco economico con perdita di posti di lavoro. La contraffazione alimentare è un reato penale, sancito dagli articoli 473 e 474, che è bene conoscere.
L’acquirente della merce è il consumatore finale, il quale ha comunque la possibilità di informarsi e capire se il prodotto che vuole acquistare offre sufficienti garanzie di genuinità. I prodotti contraffatti possono essere venduti usufruendo dei normali canali di distribuzione, oppure tramite l’acquisto in Internet. La Guardia di Finanza e gli Istituti posti a garanzia della genuinità dei prodotti e della salute, ci offrono alcuni suggerimenti per evitare di essere tratti in inganno, tra i quali:
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l’acquisto tramite Internet è quello che presenta i rischi maggiori, ed è anche intuibile il perché.
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Non farsi prendere dalla fretta ma controllare, leggendo attentamente, l’etichetta in ogni sua parte e che si presenti perfettamente integra e leggibile.
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Valutare attentamente il rapporto qualità/prezzo, è ragionevolmente impossibile che un prodotto con determinate garanzie di genuinità e produzione, possa costare un prezzo eccessivamente basso.
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Attenzione a chi vi suona il campanello per proporvi prodotti alimentari, a volte si corre qualche rischio.
Purtroppo il fenomeno è in crescita, si stima che un prodotto su tre del settore agroalimentare importato in Italia sia trasformato nel nostro Paese e poi venduto nei nostri mercati italiani ed esteri, con il Marchio Made in Italy. I prodotti che più balzano agli onori della cronaca sono: l’Olio, il Vino, il Prosciutto, la Mozzarella, il Parmigiano, e solo per citare i più noti.
Come si può ben capire è un problema che non va sottovalutato, ma combattuto con energia e determinazione. La politica deve imporsi e difendere il prodotto Made in Italy a livello europeo e mondiale. Le Forze preposte al controllo svolgono un servizio davvero di prim’ordine, e i consumatori hanno il dovere e il compito di vigilare attentamente e collaborare con gli Istituti preposti alla difesa del prodotto agroalimentare italiano, non solo perché un prodotto sano preserva la nostra salute, ma anche per garantire occupazione e difesa della nostra millenaria storia enogastronomica.