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Coronavirus, Lombardia annuncia le 4D della ripresa. Sindacati: solo slogan

lombardia attilio fontana test sierologico patente immunita aprile 2020 operatori sanitari lavoratoriSe da una parte Attilio Fontana, il Presidente di Regione Lombardia, annuncia che è allo studio un piano di ripresa per la “fase 2”, che porterà alla riapertura graduale di negozi e attività dopo il 4 maggio basata su un piano con 4 punti focali, denominati 4 D (distanziamento, diagnosi, dispositivi, digitalizzazione), dall'altra le parti sociali si dicono molto scettiche sulla gestione lombarda della crisi e del post emergenza.

"Nella cabina di regia che Regione Lombardia ha convocato oggi con le parti sociali e i capigruppo del Consiglio Regionale non abbiamo purtroppo ascoltato dalla Regione nemmeno una sola proposta che si possa onestamente definire concreta." E' cosi' che che esordiscono i Sindacati dopo il confronto avvenuto con Regione Lombardia. E proseguono:

"Non una proposta su come si vuole garantire quotidianamente a tutti i lavoratori e i cittadini gli indispensabili DPI (mascherine e guanti idonei) per poter muoversi e lavorare. Nulla su come si intende assicurare a tutti di poter viaggiare sui treni, sul metrò, sui bus, rigorosamente mantenendo almeno un metro di distanza dagli altri viaggiatori. Nessuna proposta di un elenco dettagliato di attività e mansioni che devono essere svolte dal proprio domicilio in lavoro agile, con il conseguente obbligo alle aziende di osservarlo. Nessuna idea su come organizzare i servizi su tutto il territorio lombardo che assicurino a tutti i lombardi che dovranno tornare a quelle che il Presidente Fontana ha definito le “attività ordinarie” almeno un tampone settimanale per verificare la presenza di contagio e il test sierologico per certificare la presenza di anticorpi.

Vorremmo ricordare che i luoghi di lavoro sono anche gli ospedali e le RSA: difendere le condizioni di tutti coloro che li lavorano o sono curati e assistiti è una priorità che continua, affiancata dalla necessaria ricostituzione del ruolo della sanità territoriale del tutto assente per scelta organizzativa e politica della regione.

Le quattro “D” per ora restano al massimo buone intenzioni. CGIL CISL UIL Lombardia ribadiscono che le date e le modalità con cui si attuerà la “fase 2” si decidono solo a livello nazionale per tutto il Paese, con un confronto preventivo con le parti sociali, così come per noi è indispensabile una corretta e diffusa applicazione del protocollo su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sottoscritto il 14 marzo, a partire dalla costituzione dei comitati oggi insediati in meno del 30% delle imprese.

Se in Lombardia ci si vuole preparare al meglio per quella data, serve che le annunciate misure diventino concrete opportunità garantite a tutti. Una ripartenza della mobilità e delle attività produttive non essenziali (in assenza di vaccino) se non vengono garantite le citate misure di sicurezza, ha come unica conseguenza un’altra ripartenza: quella dell’epidemia, dei ricoveri e dei decessi ! CGIL CISL UIL, che hanno messo sin dall'inizio di questa tragedia la salute e la vita davanti a tutto, non permetteranno che la Lombardia possa correre questo rischio; e questo per il rispetto che si deve alle migliaia di morti di queste settimane e all'immenso sacrificio di tutti i lavoratori e lavoratrici che hanno garantito e continuano a garantire la cura, l’assistenza e i servizi essenziali. 

Le 4 D della ripresa allo studio da Regione Lombardia

Distanza: ingressi contingentati sui luoghi di lavoro, prenotazioni via app e nuove disposizioni per i locali di ristorazione. Per i trasporti pubblici limitazione ai tornelli del numero di accessi a metro e treni.

Diagnosi: dal 23 aprile saranno effettuati circa 20 mila test al giorno in Lombardia partendo da Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona. Milano per il momento esclusa dall'iniziativa ma ricompresa dopo il 27 aprile.

Dispositivi: i famosi o famigerati DPI, come le mascherine, Coronavirus, i guanti monouso, le visiere facciali, ecc.

Digitalizzazione: smart working per tutte le aziende. Anche durante la fase 2 chi potrà dovrà continuare a lavorare da casa. Utilizzo di app di “contact tracing”, da installare sul proprio telefono su base volontaria ed in forma del tutto anonima.

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