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Cosa si nasconde dietro i media? Celebrità o commercio?

due barbie vereQual è il prezzo reale del successo e della fama?

Quanto costa diventare famosi?

Cosa si nasconde dietro alla celebrità?

I media, le tecnologie della comunicazione, le agenzie specializzate nel people marketing, sono sempre in grado di produrre personaggi.

Si è finito, a lungo andare per diffondere la “merce fama”, in modo eccessivo e ridondante.

La possibilità di produrre celebrità in grande quantità, senza dover sottostare al vaglio del tempo, ha prodotto nel pubblico nuove ebrezze e piccoli piaceri.

Ma esistono due modi per osservare con attenzione la realtà, tra di loro contrapposti.

Vi è chi considera la costruzione e la commercializzazione della celebrità, come un modo per svuotare di significato ogni raggiungimento, per appiattire e banalizzare ogni tipo di successo, in quanto con il moltiplicarsi dei “grossi nomi” diventa sempre più difficile distinguere una fama meritata, da una fama costruita.

D’altro canto vi è anche chi nota come, in una sorta di delirio di potere, i maghi dello spettacolo, creino nel pubblico dei bisogni del tutto artificiali.

"Ho fatto quello che mi hanno detto di fare e sono diventata una star" Così diceva Lucille Ball.

Gli esperti delle pubbliche relazioni, i pubblicitari, gli agenti, e i produttori televisivi, all’opposto, considerano la costruzione della celebrità un’attività creativa, che porta profitto, lavoro, divertimento relax, e che, in ultima analisi, migliora la qualità della vita della gente comune. Un lavoro da veri samaritani!

professionisti dell'immagine cercano di seguire i trend, non affrontano alcun problema etico, e di certo non considerano in termini negativi il lato commerciale del loro operato. Non sono interessati alle più vaste implicazioni del fenomeno, bensì a tutto ciò che può essere commercializzato, venduto, realizzato, oltre che al pubblico potenzialmente interessato ad un determinato “prodotto”, che sia un idolo dello sport, una celebrità, un politico, uno scrittore…

Vige il famoso detto “volevi la bicicletta, e ora pedala”, “compri due, paghi uno”.

La celebrità è venduta un po’ come carne da macello ad un mercato cinese.

Ma non è finita qui.

Oltre a queste due diverse posizioni, ne esiste una terza, quella che appartiene proprio alle celebrità stesse, agli idoli, ai quali non si tratta soltanto di raggiungere la notorietà, ma anche di gestirla e mantenerla.

michael jackson

Cosa che comporta impegno continuo, determinazione, attenzione continua alla propria immagine, alla sua valorizzazione e al suo continuo rinnovamento, fatica, stress, incubi ricorrenti, nei quali troppo spesso gli artisti perdono se stessi.

La capacità di trasformare le persone in celebrità, com’è stato già affermato, è diventata sempre più sofisticata. L'industria non agisce per capriccio, ma per disegno che ha come fine ultimo un cospicuo quanto sicuro profitto. E in una sorta di delirio di potere, i maghi dell'immagine creano nel pubblico dei bisogni del tutto artificiali, e il rovescio della medaglia è che il divo rischia di diventare ostaggio dei suoi manager, del suo pubblico, e di tutti coloro che attraverso di lui vogliono vendere dei prodotti. Il personaggio celebre infatti non è che uno pseudo-evento umano costruito dai media, con l'intento di soddisfare le nostre aspettative. E in questa società traboccante di pseudo-eventi, ognuno può diventare una celebrità, basta che finisca sui media e ci resti.

Qual è dunque il segreto, per essere baciati dalla Dea Mediatica? Cogliere gli specifici bisogni del pubblico, la storia giusta, il momento giusto nonché il giusto scenario et voilà la celebrazione mediatica eccola qua!

Basta davvero poco per finire in una fossa di serpenti, ma sarà davvero così facile? E soprattutto, cosa c’è da aspettarsi dopo?

Il lavoro dei media sta anche nell'alimentare il rapporto che c'è tra la vita della gente comune e quella delle celebrità, divario che va ingigantendosi a causa di un nuovo stile di vita basato sul consumo e diffuso dall'industria dello spettacolo.

Vi siete mai chiesti perché il pubblico non si risente, per le cifre esorbitanti percepite dalle loro celebrità? Perché non si può fare! Sarebbe un po' come demolire il castello del re, togliere la bellezza a Biancaneve o il cavallo bianco al Principe Azzurro. Non si possono detronizzare i propri sogni o quello che ne resta dopo la morte del divismo hollywoodiano.

E intanto siamo bombardati continuamente da eventi che fanno notizia, star che spaccano tutto, che devastano camere d'albergo, che tirano cellulari in testa ai portieri, che picchiano i fotografi...

Christian Bale è stato denunciato dalla madre e dalla sorella proprio il giorno della prima londinese del "Cavaliere Oscuro". Madonna esprime le sue idee politiche proprio il giorno del primo concerto del suo tour mondiale. Russell Crowe viene arrestato per aggressione mentre Cinderella Man sta incassando meno del previsto nelle sale americane. Si potrebbe obiettare che si tratta di pubblicità negativa, e quindi è stupido andare a cercarsela, ma i press agent americani sono soliti ripetere "Non esiste cattiva pubblicità, se scrivono correttamente il tuo nome, è sempre buona pubblicità".

Elisa Bellino

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