Cresce il razzismo antitaliano in Italia
Era iniziato a fine ‘800 con episodi di violenza a New Orleans, ai danni di immigrati in cerca di fortuna accusati di aver ucciso un poliziotto americano, era culminato con l’esecuzione di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, si era inasprito a causa della seconda guerra mondiale tra 1944 e gli anni ’60, era stato alimentato dai mass media europei ed americani in seguito al terrorismo degli “Anni di piombo” e alle prime vere indagini accurate sulla mafia tra anni ’70 e ’90, si ripresenta spesso con toni sarcastici in occasione dei mondiali di calcio per deridere la squadra degli azzurri ed è stato criticato dopo l’incidente della Concordia in cui il giornale Der Spiegel accusava il comandante Schettino di essersi comportato alla maniera “italiana”: si tratta del razzismo anti italiano o antitalianismo.
I patiti delle teorie cospirative (con molte basi di verità) collegano questo filone alla volontà, tutta tedesca, di affondare l’economia italiana ad ogni costo, nonostante la grazia ricevuta già nel 1953 e rinnovata nel 1990 di cancellare una parte del debito economico della Germania, per evitarne il default. Una scelta ingenua, troppo buonista e fatale alla luce della regola del contrappasso che amaramente ci viene ora impartita dai tedeschi e dallo strapotere dell’Eurozona.
Ma la digressione necessaria impallidisce al confronto con quanto accade oggi sul nostro territorio nazionale: il razzismo anti italiano lo si trova proprio in casa, in patria! Si, perché sono sempre di più i casi di italiani in situazioni di povertà che si vedono passare avanti cittadini non italiani (e spesso nemmeno europei) per ottenere alcuni diritti sacrosanti come una casa popolare, assistenza di base, sicurezza pubblica contro la criminalità (una parte della quale derivante proprio dallo scompenso sociale del multiculturalismo e dalle scelte buoniste che rovinano gli italiani).
L’esempio delle importazioni di riso a dazio zero da Cambogia e Birmania (si legga il mio precedente articolo “Industria italiana dal riso al pianto”) ha fatto crollare i consumi di riso del nord Italia. Qual è il motivo di tanta crudeltà masochista della politica italiana? Non è dato di saperlo o forse è frutto di scelte che se non hanno un tornaconto di pochi corrotti allora deve dare frutti a lungo termine ma si stenta proprio a crederlo…
Se si prende l’esempio dei rom (alcuni italiani ed altri non italiani ma non facilmente schedabili) stanno emergendo in questi giorni le notizie in cui si dice che i Carabinieri e la Polizia di Stato hanno individuato, in vari campi nomadi, diverse tonnellate di rame rubato ma a causa di una giustizia imperfetta non vi sono gli estremi per perseguire il reato poiché non è stato possibile definire la provenienza del metallo.
Altra beffa, capeggiata dalla casta europeista ed europeocratica, è la Convenzione di Dublino (regolamento II), del num. 343/2003, la quale stabilisce che un immigrato identificato in uno stato dell’Unione Europea non può uscire dai confini di quello stato per accedere ad un altro dell’unione: se si calcola che la stragrande maggioranza dei clandestini provengono dal mar Mediterraneo allora si deduce che tale truffa è stata architettata per affondare le economie (già rese precarie dall'arrivo dell’Euro) dei 4 paesi mediterranei continentali ovvero Grecia, Italia, Francia e Spagna. E non sembra affatto una teoria della cospirazione visto che proprio questi sono i paesi più in crisi (insieme a Portogallo e, tempo fa all'Irlanda, oggi in ripresa)…
Aumentano inoltre le bande criminali dell’est e dei paesi latini che fuggono dai propri paesi a causa della certezza delle pene molto severe per approdare in Italia, la repubblica dove tutto è concesso, dal rubare allo stuprare senza passare anni in carcere o meglio ancora ai lavori socialmente utili. Persino il concetto di legittima difesa in casa propria sembra esistere solo sulla carta poiché è stato depenalizzato il reato di addebitamento improprio di suolo e di proprietà privata lasciando la via spianata ai criminali e legando definitivamente le mani dietro la schiena ai cittadini che vogliono vedere i propri diritti tutelati.
E se Renzi a Bologna accusa di essere cialtrone chi si oppone all'integrazione allora è bene che il premier del PD si ricordi di aver giurato fedeltà alla nazione italiana e non all’Europa o al Nuovo Ordine Mondiale.
Ancora una volta, in Italia, la politica al potere non vede (o meglio fa finta di non vedere) l’elefante nella stanza…
Stefano Todisco