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Crisi in Afghanistan: i contatti dell’America con i taliban prima della caduta di Kabul

All’indomani del ritiro delle truppe americane in Afghanistan, si è parlato sui media di sconfitta dell’occidente culminata con la caduta di Kabul.

Un clamore mediatico che trova linfa nelle immagini delle persone che si arrampicano sugli aerei per scappare, le immagini della giornalista velata della CCN  a Kabul, e tante altre storie che rappresentano la perfetta narrazione della fine di un sogno democratico, improvviso e inaspettato.

L’opinione pubblica rimane basita dalle notizie che rimbalzano sul web, che purtroppo come spesso accade vanno in un percorso lontano dalla realtà senza portare in evidenza le dinamiche geopolitiche.

Ma cosa si è arrivati a questa situazione?  Oggi ne parliamo con Omar Vittone Esperto di Geopolitica e relazioni internazionali che ha prestato servizio per sei anni in Afghanistan tra Kabul, Herat e Lashkar Gah.

afgha omar

 

Il ritiro delle truppe americane e non "solo" ha provocato questa situazione, ma secondo lei non era prevedibile?

In realtà i funzionari dell’Intelligence Statunitense avevano già informato i loro vertici della probabile scomparsa del governo afghano nell’arco di pochi mesi una volta annunciato ed iniziato il disimpegno militare. Nessuno era impreparato a tale evenienza. Mi stupisce tutto questo clamore massmediatico. Forse quelli più stupiti e sorpresi sono stati proprio i Taliban.

 

lo stesso Baradar, che incontrai nel febbraio del 2019 a Doha, ha dichiarato di aver raggiunto una vittoria che non si aspettava.

afgha palazzo

Su tutti i media si parla di sconfitta dell'occidente e della politica europea? Ma ci sono altri interessi "economici" che hanno scatenato la ritirata degli americani?

Non vorrei contraddirla ma nulla è successo per caso e non parlerei di sconfitta. Vorrei evidenziare che nel 2020, Baradar è diventato il primo leader talebano a comunicare direttamente con un presidente degli Stati Uniti quando ha parlato al telefono con Donald Trump poco dopo aver firmato un accordo iniziale per porre fine al conflitto. Corre l’obbligo far sapere ai suoi lettori che Abdul Ghani Baradar è attualmente il principale leader politico dei talebani ed è stato il negoziatore a Doha in Qatar.

Baradar ha aiutato il suo ex comandante del movimento di resistenza antisovietico, Mohammad Omar, a formare i talebani a metà degli anni '90. Una persona molto influente e con un forte carisma tanto da poter negoziare e far rispettare gli impegni presi.

È stato catturato in Pakistan nel 2010 e trattenuto per otto anni prima di essere rilasciato su esplicita richiesta degli Stati Uniti e ad assumere il suo ruolo attuale.

afgha carri armati

Qual è il ruolo della Cina in questa guerra?

La Cina come superpotenza e paese influente nelle relazioni internazionali, condivide con l’Afghanistan un confine di 74 chilometri nel remoto Wakhan, uno stretto tratto di terra nella provincia afghana di Badakhshan. Il corridoio fu formato da un accordo del 1893 tra l'Impero britannico e l'Afghanistan, creando la Linea Durand. Quello che Le posso dire è che i Cinesi cercano degli interlocutori affidabili e credibili con i quali instaurare dei rapporti duraturi per tutelare i loro interessi nazionali.

 

Cosa accadrà in Afghanistan?

Parlo solo di quello che so e su cui posso argomentare in base alle informazioni che ricevo dai miei ex collaboratori in Afghanistan. Con Kabul interamente nelle mani dei talebani e il presidente Ashraf Ghani fuggito dal paese, Baradar è emerso come il nuovo leader de facto dell'Afghanistan.

 

Per sua stessa dichiarazione <  dove afferma che occorre mostrare umiltà davanti ad Allah>   ha aggiunto che ora si tratta di come loro serviranno e proteggeranno il loro popolo e hanno assicurato un futuro al meglio delle loro capacità.

A febbraio di quest'anno  lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani ha incontrato nel suo ufficio di Al Bahr Palace il capo dell'ufficio politico del mullah Abdul Ghani Baradar e la sua delegazione di accompagnamento in occasione della loro visita nel paese per partecipare alla firma di un accordo di pace tra Stati Uniti e talebani afghani.

Nell’incontro sono state passate in rassegna gli ultimi sviluppi in Afghanistan. Inoltre il Mullah Abdul Ghani Baradar ha espresso il suo profondo ringraziamento e apprezzamento a Sua Altezza per la generosa mediazione del Qatar tra gli Stati Uniti e il movimento talebano, culminata nell’accordo firmato, per porre fine a molti anni di guerra e combattimenti tra le due parti. In tale contesto si è deciso il futuro del paese e sono certo che gli impegni presi verranno rispettati.

afgha castello

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