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Democrazia e libertà d’opinione: una riflessione sul confronto e l’ascolto

Libertà d’opinione

Libertà d’opinione: possibilità — data da un diritto (senza dimenticare il dovere) — di poter dire liberamente la propria opinione, nel rispetto della dignità della persona. (Cosa che oggi, da parte di alcuni, lascia molto a desiderare).

Costituzione Italiana, art. 21

Articolo 21 — «Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione».

(Tutti, non qualcuno sì e qualcuno no).

Università e sapere critico

Università: sul piano culturale e filosofico, l’università è il luogo del sapere critico, dove si coltiva il pensiero libero, si promuove il dialogo tra discipline e si sviluppano competenze per comprendere e trasformare il mondo. (Impedire un discorso o l’esposizione di un’opinione nega questo diritto).

Rischi dell’intolleranza

Considerando alcuni comportamenti che da un po’ di tempo si ripetono, temo che vi siano persone che, non condividendo le tue opinioni, facciano di tutto per impedirti di parlare o far conoscere il tuo pensiero — con spot, cartellonistica, ecc. — calpestando così il diritto alla libertà di opinione.

Perché? Cosa spinge un individuo, una forza politica o un’aggregazione di persone a impedire ad altri di manifestare il proprio pensiero? Perché ci si deve sentire bollati come nemici fino all’emarginazione o, peggio, a minacce e aggressioni? Un simile comportamento alimenta risentimento e, in chi ha “messo la Ragione in cantina”, può fomentare odio. A che pro? Forse si teme di non reggere un confronto con un’opinione diversa?

La libertà di critica è lecita, purché esercitata nel rispetto della dignità di tutti. Fomentare odio non serve a nessuno. La democrazia vive di confronto, di idee che si misurano con altre idee; altrimenti si scivola nella tirannia culturale, che alimenta paura e conseguenze imprevedibili.

Non è lecito etichettare e demonizzare chi la pensa diversamente, né estrapolare parti d’informazione alterandone il significato per gettare discredito. Si dimentica spesso che è la verità a rendere liberi: la menzogna incatena prima di tutto chi la pronuncia.

Ascolto e dialogo: un esempio

Per dibattere bisogna saper ascoltare (non solo sentire), essere istruiti nella materia e liberi da preconcetti; altrimenti discutere è inutile. Così come è inutile “sedersi al tavolo” se non si è entrambi disponibili all’ascolto. Ricordo l’incontro di san Francesco con il sultano: due visioni differenti, ma nessuno impedì all’altro di esprimersi. Un esempio di maturità, responsabilità e rispetto.

È possibile ripristinare nella nostra società un’autentica modalità di ascolto e rispetto delle idee altrui, mandando in pensione l’intolleranza? Sì, è possibile: liberandosi da preconcetti e “fascismi mentali”, rimettendo al centro la dignità della persona e la convinzione che solo con ascolto e dialogo le cose possono cambiare in meglio. Ognuno resta libero di mantenere la propria opinione, senza compromessi se lo desidera, ma sempre nel rispetto reciproco.

A volte assistiamo a dibattiti in cui qualcuno accantona buon senso e ragionevolezza per far spazio a dileggio, slogan prefabbricati, insulti, menzogne, interruzioni continue, domande eluse. Perché? Si ha paura della verità? Qui mi fermo: questo testo vuole essere una semplice riflessione.

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