Dialogo con i giovani d’oggi. Sogni e aspirazioni tra i banchi di Scuola
“Sogna,
ragazzo sogna,
non cambiare un verso della tua canzone,
non lasciare un treno fermo alla stazione,
non fermarti tu...
Sogna ragazzo sogna.”
Villa Cortese, provincia di Milano.
Un mattino di novembre, nell’aula di una classe IV dell’Istituto Agrario. Una ventina di ragazzi, 17 anni e tanti sogni, ascoltano la lezione. Durante la pausa si raccontano, rispondendo a domande che mettono a nudo il loro mondo e i loro desideri.
Come vivete la vostra età? Quali sono i termini più usati?
"Vede, prof., noi siamo molto per il gruppo. Ci piace uscire insieme, incontrarci. Tra noi ci chiamiamo Fra, Bro o Zio Pera, come saluto."
Tra i termini più in voga:
- “Lesgosky” (andiamo, evvai).
- “Gringe” (che figura).
- “Maranza” (un tamarro violento).
Chi sono i vostri idoli?
"Seguiamo influencer come Riccardo Dose o gli Adda, oppure star come The Rock. Ci piacciono perché ci fanno ridere, reagiscono ai video o affrontano sfide. A volte esplorano luoghi inesplorati."
Che musica ascoltate?
"Non ascoltiamo molta musica, ci piace poco. Ma alcuni nomi escono: Eminem, Max Gazzè."
Cosa fate quando vi incontrate?
"Andiamo in piazza, parliamo, giochiamo a carte. A volte a Yu-Gi-Oh! o scala quaranta."
Come vi vestite?
Le marche preferite sono Nike e Jordan.
"Di solito i nostri genitori comprano su Zalando. Se ci piace qualcosa, lo teniamo, altrimenti lo rispediamo indietro. Come negozi, ci piace Zara."
Vi piace leggere?
"Non molto, ma se il libro è interessante e tratta temi di attualità, lo leggiamo volentieri."
Andate a vedere mostre d’arte?
"A volte sì. Ci piacciono quelle di arte moderna o interattive."
Quali sono i vostri sogni e obiettivi futuri?
"Avere una stabilità economica per non dipendere da nessuno, possibilmente facendo un lavoro che soddisfi le nostre passioni."
Secondo voi cosa dovrebbe cambiare nella scuola?
"L’organizzazione e il rapporto tra alunni e insegnanti. Ci vorrebbe più dialogo e interesse per noi come persone, non solo per le materie che studiamo."
Sentite gli adulti vicini?
"Alcuni hanno un buon rapporto con i genitori, ma la maggior parte preferisce confidarsi con i coetanei. Cerchiamo di fare gruppo, incontrarci spesso e valorizzare l’amicizia e l’ascolto reciproco."
Educare alla Bellezza, Educare alla Vita 🎨
Mi vengono in mente le parole del grande cantautore Roberto Vecchioni durante un suo recente concerto:
"Io ho insegnato fino al 1999 e la cosa che più mi ha fatto felice è stato quando i ragazzi hanno capito e letto la bellezza di opere d’arte. Come quando hanno apprezzato la Cappella Sistina. Educare alla bellezza vuol dire educare alla vita."
Forse dovremmo ripensare la scuola, dedicando più tempo fuori dalle aule. Portare i ragazzi a scoprire l’arte, le città storiche e rafforzare il dialogo con loro attraverso esperienze dirette. Non solo materie, ma esperienze che arricchiscano la loro visione del mondo.