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Energia e civiltà: storia, sfide e futuro sostenibile

  • Roberto Bombassei

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Fin dalla preistoria, l’uomo ha fondato il proprio sviluppo sulla capacità di controllare e utilizzare fonti di energia.

Il fuoco, scoperto almeno 400.000 anni fa, ha rappresentato il primo grande salto: ha reso possibile la cottura dei cibi, la protezione dai predatori e la sopravvivenza in climi ostili.

Da allora, la storia della civiltà può essere letta come la storia della ricerca e dell’impiego dell’energia.

Dall’energia muscolare alle rivoluzioni industriali

Nel Neolitico, l’energia muscolare — umana e animale — costituiva la principale risorsa per agricoltura e trasporti.

Le prime civiltà mesopotamiche ed egizie iniziarono a sfruttare energia idrica ed eolica per irrigazione e navigazione.

Il vero punto di svolta arrivò con la Rivoluzione Industriale, nel XVIII secolo, grazie all’invenzione della macchina a vapore di James Watt (1769), che segnò il passaggio dai muscoli e dalle forze naturali ai combustibili fossili, in particolare il carbone.

Secondo lo storico dell’energia Vaclav Smil, “la macchina a vapore ha rappresentato l’inizio della transizione verso un’economia ad alta intensità energetica” (Energy and Civilization: A History, MIT Press, 2017).

Nel XX secolo, petrolio e gas naturale soppiantarono il carbone come principali fonti energetiche.

L’elettricità, scoperta nel XIX secolo e divenuta onnipresente, ha trasformato radicalmente le abitudini quotidiane, dalla produzione industriale alle comunicazioni.


Energia, geopolitica e crisi ambientale

Il controllo delle risorse energetiche ha influenzato profondamente le dinamiche geopolitiche globali.

Le guerre del Golfo, la crisi petrolifera del 1973 e la crescente dipendenza da risorse fossili hanno reso l’energia una questione strategica.

Ma è nel XXI secolo che il legame tra energia e ambiente è divenuto più pressante.

La combustione dei combustibili fossili rappresenta la principale causa delle emissioni di CO₂, responsabili del cambiamento climatico.

Come afferma lo scienziato James Hansen, “la nostra dipendenza dai combustibili fossili sta alterando il clima in modo pericoloso” (Storms of My Grandchildren, 2009).


Il futuro dell’energia: sostenibilità e innovazione

Il futuro dell’energia è legato alla transizione energetica: il passaggio dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, come solare, eolico e idroelettrico.

Secondo l’International Energy Agency (IEA), entro il 2050 le rinnovabili potrebbero coprire oltre il 70% del fabbisogno globale, se supportate da adeguate politiche e investimenti.

L’innovazione tecnologica sarà decisiva: batterie sempre più efficienti, reti intelligenti (smart grid), idrogeno verde e fusione nucleare (ancora in fase sperimentale) rappresentano le nuove frontiere dell’energia.

La storia della civiltà è indissolubilmente legata alla capacità dell’uomo di dominare l’energia.

Ma oggi più che mai, di fronte alla crisi climatica e alle disuguaglianze globali, questa relazione impone responsabilità etica e lungimiranza tecnologica.

Come scrisse il premio Nobel Amartya Sen, “lo sviluppo non può essere misurato solo in termini di crescita, ma di libertà e sostenibilità” (Development as Freedom, 1999).

 

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L’energia in Italia: sfide e prospettive

L’Italia, pur priva di grandi risorse fossili, è un Paese fortemente energivoro e dipendente dalle importazioni, soprattutto di gas naturale.

Tuttavia, ha compiuto progressi significativi nello sviluppo delle fonti rinnovabili.

Secondo i dati del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), nel 2023 circa il 37% dell’energia elettrica prodotta in Italia proveniva da fonti rinnovabili, con una crescita costante di solare fotovoltaico ed eolico.

Una peculiarità italiana è la diffusione del modello del “prosumer”: il cittadino che è al tempo stesso produttore e consumatore di energia, grazie a impianti fotovoltaici domestici e comunità energetiche.

Il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima) prevede di raggiungere almeno il 65% di energia rinnovabile nel mix elettrico entro il 2030.

Restano tuttavia criticità nella burocrazia autorizzativa e nella modernizzazione delle reti elettriche, soprattutto nel Sud.


Energia e mondo digitale: una rivoluzione ad alto consumo

Il mondo digitale è spesso percepito come immateriale, ma ha un impatto energetico in costante crescita.

Data center, criptovalute, intelligenza artificiale e servizi cloud consumano enormi quantità di elettricità.

Secondo un rapporto dell’IEA (2024), il settore ICT (Information and Communication Technology) rappresenta già circa il 7% del consumo globale di energia elettrica, con stime in aumento per il prossimo decennio.

Il Bitcoin mining, ad esempio, ha un impatto energetico paragonabile a quello di interi Paesi, mentre l’addestramento di grandi modelli di intelligenza artificiale può richiedere centinaia di megawattora.

Le aziende leader del digitale stanno investendo in energia rinnovabile per rendere sostenibili i propri sistemi: Google, Microsoft e Amazon puntano alla neutralità carbonica entro il 2030, ma l’equilibrio tra innovazione e sostenibilità è ancora fragile.

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