Estorsioni a Milano: molte e invisibili
Non siamo a Palermo e neppure a Reggio Calabria, dove la tassa alla criminalità spesso è quasi d'obbligo se non vuoi saltare in aria col tuo negozio o la tua industria. Ma anche a Milano, in molte periferie, il "pizzo" impera e se non lo paghi la tua esistenza diventa un inferno. Le bombe, per ora, si contano sulle dita di due mani. Per ora. In attesa che cadano le ultime sacche di resistenza e il tritolo la faccia da padrone.
E' un problema squarciare il velo di paura che serpeggia tra i commercianti di via Lorenteggio. Qualcuno bisbiglia, qualcun altro accomuna mezze bugie a parziali ammissioni. Di certo la crisi e la criminalità hanno sconvolto il lavoro di decine di operatori. Ad aprirci cuore e polmoni è un esercente d' abbigliamento, del quale il cronista non indicherà nemmeno le iniziali. Per sicurezza e per compassione. A questo siamo arrivati.
- Siamo alla periferia sud ovest di Milano.
"Si. Via Lorenteggio è un' arteria che parte da piazza Bolivar, circonvallazione esterna, e termina a Corsico, nel villaggio dei grattacieli e degli uffici decentrati ".
- Quando sono iniziati i taglieggiamenti?
"A metà degli anni Settanta, dopo l'esplosione dell'immigrazione interna che ha portato nella nostra città migliaia di onesti lavoratori con centinaia di delinquenti".
- Non li avete denunciati subito?
"No, ed è stato il nostro errore. Pensavamo fossero degli episodi isolati, momentanei; fino a quando non abbiam scoperto, parlando tra noi, che il cancro era così diffuso da esser diventato inestirpabile".
- Possibile, a Milano?
"Tenga presente che già negli anni Settanta interi agglomerati delle cosi dette case popolari erano abitati da numerosi nuclei famigliari provenienti, per lo più, da paesi dell'ultima regione dello stivale".
- Tra la cecità o l'interesse della politica nostrana, suppongo.
"E' così. Le cito un esempio, fra i tanti. Un intero borgo della Sila è migrato a Milano nel 1974 ; e parecchi dei suoi abitanti in giovane età han trovato lavoro in Comune, allora dominato dai socialisti ".
- Come avviene l'approccio criminale?
"Due o tre persone si presentano in negozio. Si nota subito a cosa puntano. Non chiedono merce da visionare, s'informano piuttosto su come vanno gli affari, la prendono alla larga, ma senza troppi giri di parole, poi, vengono al punto: se desideriamo vivere in pace, dobbiamo erogare un mensile all'organizzazione ".
- E se rifiutate?
"Si rivedono in quattro, cinque. Saccheggiano il negozio e aumentano le intimidazioni, ricattando sugli affetti parentali, la parte debole di tutti noi. Sono informatissimi sulle abitudini di vita di moglie e figli".
- E le forze dell'ordine che fanno?
"Possono intervenire in pochi casi. Per un'efficace prevenzione dovrebbero essere migliaia sul territorio. E invece si contano a decine. Quanti uomini ha, per esempio, il nostro commissariato di riferimento? Altro problema è la tutela garantista della quale godono. I giudici vogliono prove. Loro, dietro ad una comoda scrivania. Venissero di persona a cercarle...".
La rabbia del nostro interlocutore monta. Insieme ad una frustrazione lampante. Provo a stemperarla.
- Non avete mai pensato alle ronde di solidarietà ? Non solo notturne, da attivare quando notate gli esattori in azione...
"Può essere un'idea. Ma gl' incassi, chiamiamoli così, avvengono all' improvviso, senza una scadenza programmata. Siamo al solito punto, servirebbero molti uomini, che non abbiamo. Noi, poi, dobbiamo condurre un'attività, già di per sé, in questi tempi, problematica. Loro, i malfattori, hanno invece tutto il tempo che vogliono...".
- In apparenza, un problema irrisolvibile.
"In verità una soluzione ci sarebbe. Rifiutarsi tutti di pagare. Ma siamo alle solite. Ognuno pensa al proprio orticello. Scattano le defezioni. Su queste contano i delinquenti. E su queste puntano alla vittoria".
- Mi vien voglia di far west.
"Abbiamo pensato anche agli sceriffi, ma costano troppo. Lo snodo è qui. E loro lo sanno".
- Presumo che il punto finale sia la proposta d'acquisto dell' attività ad un costo irrisorio.
" Ha indovinato. E diversi hanno già venduto".
- Le pressioni sono maggiori nel primo tratto - diciamo fino in piazza Frattini - o dopo, quando iniziano a profilarsi i quartieri aler senza controllo?
" Non esistono punti preferenziali. All'inizio, si. Ed era la porzione da piazza Frattini ad ovest, verso la periferia".
- Esasperato, sparerebbe alla prossima sanguisuga che si presentasse al suo negozio?
"Per finire vent'anni in galera? No. Cambiassero i giudici.... Gli onesti, oggi come oggi, sono ostaggio di una magistratura insensata e di una delinquenza onnipotente ".
Il cronista saluta dopo aver rifiutato un completo blu in dono. Percorre l'intera via Lorenteggio a passo cadenzato, infradiciato da una depressione insidiosa. Per un attimo pensa di essersi perso. Ad Oppido Mamertina.
Gaetano Tirloni