Festeggiando i 117 anni del Milan con i tifosi senior
Con qualche giorno di ritardo, i membri del Milan Club Vecchie Glorie Rossonere si siedono attorno ad un tavolo di un'osteria della Bovisa per festeggiare i 117 anni del club, fondato il 16 dicembre 1899.
L'età media dei partecipanti è sui sessant'anni , ma la passione è rimasta quella della giovinezza.
Dopo una cena dai piatti tipicamente meneghini - risotto con lo zafferano in testa - , si sprecano i brindisi e i ricordi intrisi di rimpianti.
Molti son diventati tifosi per merito di Rivera, il Messi degli Anni Sessanta del secolo scorso, il miglior rifinitore della storia del calcio, non solo italiana.
Tanti fanno riferimento ad Altafini, centravanti di classe, brasiliano, autore della doppietta che permise ai rossoneri la conquista della loro prima Coppa dei Campioni.
Parecchi, con le lacrime agli occhi, si dichiarano estimatori di Nereo Rocco, detto affettuosamente El Paron, un allenatore spesso bistrattato dalla critica ma in possesso di un'intelligenza tattica immensa. Lo accusavano di essere un difensivista: a torto; con lui il Milan dispiegava trame d'attacco ariose e incontenibili, spettacolo degli stadi osannanti.
Certo il presidente che tutti osannano è il Cavaliere per antonomasia, quel Silvio Berlusconi che, presa la squadra ad un passo dal fallimento, l'ha messa sul piedistallo più alto del mondo. Ma senza dimenticare Andrea Rizzoli, il quale, spendendo il giusto, portava in maglia rossonera autentici fuoriclasse.
Non mancano, purtroppo, le rimembranze tristi: la serie B, il calcio scommesse, una fila di conduttori dall'abbrivo tarpato.
Il presente viene letto con scetticismo, forse per l'età dei partecipanti; e sul futuro le scommesse sono per lo più pessimiste.
Tuttavia, prima del congedo, lo spumante certifica una passione eterna. Un coro intona: "117 anni di gloria / son la trama della nostra storia /. E il nostro cuore in fedeltà / sempre milanista sarà /."
A memoria dei posteri. E a suggello di un'emozione perenne.
Gaetano Tirloni