Gas fluorurati: cosa sono, utilizzo nei nuovi impianti e obblighi normativi
I gas fluorurati (F-Gas) sono composti chimici artificiali utilizzati principalmente in sistemi di refrigerazione, condizionamento dell’aria e pompe di calore. Nonostante la loro utilità, questi gas sono tra i più potenti gas serra, con un impatto significativo sul cambiamento climatico. Per questo motivo, la loro gestione e utilizzo sono regolati da normative europee sempre più stringenti.
Cosa sono i gas fluorurati?
I gas fluorurati includono tre principali categorie:
- Idrofluorocarburi (HFC): utilizzati nei sistemi di raffreddamento e climatizzazione.
- Perfluorocarburi (PFC): impiegati nell’industria elettronica.
- Esafluoruro di zolfo (SF6): usato nei sistemi elettrici ad alta tensione.
Non danneggiano direttamente lo strato di ozono, ma il loro potenziale di riscaldamento globale (GWP) è migliaia di volte superiore a quello della CO₂. Questo li rende un obiettivo prioritario nella lotta contro il cambiamento climatico.
Utilizzo nei nuovi impianti: cosa dice la normativa?
Gli F-Gas vengono ancora utilizzati nei nuovi impianti, ma con limitazioni significative introdotte dal Regolamento (UE) 2024/573. L'obiettivo principale è ridurre gradualmente il loro utilizzo, incentivando soluzioni alternative più sostenibili.
Divieti e restrizioni
- Dal 2022: Vietati nei sistemi di refrigerazione centralizzati con GWP > 150.
- Dal 2025: Vietati nei sistemi di condizionamento portatili con GWP > 150.
- Deroghe: In settori specifici, come sanità e ricerca, l'uso di F-Gas ad alto GWP è consentito se non esistono alternative praticabili.
Alternative sostenibili
Per ridurre l’impatto ambientale, si stanno promuovendo refrigeranti a basso GWP o naturali, tra cui:
- Anidride carbonica (CO₂).
- Ammoniaca (NH₃).
- Idrocarburi come il propano.
Questi refrigeranti hanno un basso impatto ambientale, ma richiedono progettazione e manutenzione specializzate per garantire sicurezza.
Obblighi per le imprese
Le aziende che utilizzano o gestiscono gas fluorurati sono soggette a specifici obblighi normativi, tra cui:
- Iscrizione al Registro telematico nazionale: Imprese e personale che operano con F-Gas devono registrarsi presso il sistema gestito dalle Camere di commercio.
- Certificazione obbligatoria: Il personale deve essere adeguatamente formato per installare, manutenere e smaltire apparecchiature contenenti F-Gas.
- Comunicazioni alla Banca Dati F-Gas: Le imprese devono registrare le quantità di gas gestite e le operazioni effettuate, garantendo la tracciabilità.
Sanzioni per mancata conformità
Il mancato rispetto della normativa comporta sanzioni significative:
- Multa amministrativa per mancata registrazione o certificazione.
- Pene più severe per la gestione o lo smaltimento illegale di F-Gas ad alto GWP.
- Responsabilità civile in caso di danni ambientali.
Queste misure incentivano una gestione responsabile degli F-Gas e contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas serra.
Verso il futuro: l’eliminazione graduale degli F-Gas
Il Regolamento (UE) 2024/573 stabilisce una progressiva eliminazione degli F-Gas più dannosi entro il 2050. Questa transizione è parte integrante della strategia dell'Unione Europea per raggiungere la neutralità climatica. Le imprese sono chiamate a investire in soluzioni tecnologiche innovative e a formare il personale per adeguarsi a queste normative.
I gas fluorurati, pur essendo ancora utilizzati, sono al centro di un processo di riduzione graduale grazie a normative sempre più stringenti. Il rispetto degli obblighi normativi, l’adozione di alternative sostenibili e una gestione responsabile sono essenziali per contribuire alla tutela dell’ambiente e alla lotta contro il cambiamento climatico.