I cattolici meneghini critici sull'esortazione papale "Amoris Laetitia"
Come hanno accolto l'ultimo pensiero di papa Bergoglio, espresso nell'esortazione post sinodale "Amoris laetitia", i cattolici milanesi?
Il vostro cronista si piazza davanti ad una frequentatissima parrocchia meneghina, zona porta Genova e interroga i fedeli all'uscita delle sante Messe. Chi risponde (pochi lo fanno con gentilezza), trasuda confusione e sconforto.
Dieci domande per altrettante multi risposte sintetizzate. E ne vien fuori uno spaccato inedito e tutt'altro che pro Francesco I.
- Qual è il suo giudizio sull'Amoris laetitia?
"Di somma confusione. Ci pensano già i teologi a sviare. Dal Papa ci saremmo aspettati una parola chiara".
- La ritiene un documento rivoluzionario?
"No, piuttosto in linea con la sociologia del nostro tempo che fa del relativismo la sua bandiera".
- Concorda con le aperture ai conviventi, ai divorziati risposati, da valutare caso per caso?
"Preferisco la posizione di san Giovanni Paolo II al riguardo. Qui - ripeto - vedo molta nebbia e quel che è peggio, prodotta apposta".
- Vuol dire, per facilitare le opzioni ad personam?
"Esatto. E questo è lo spirito del mondo ad uso ecclesiale".
- Non vorrà arrivare al famoso fumo di Satana entrato nelle fessure del tempio di montiniana memoria.
"Per carità. Il vescovo di Roma non ragiona in termini spirituali. Francesco I lo definirei un Papa dalla sociologia incorporata. Distante anni luce, per esempio, da un Pio XII".
- Qualche tradizionalista lo considera un Papa eretico.
"Eretico forse no. Ma dalla creatività lussureggiante, senz'altro".
- Il Papa, in sostanza, sposando le tesi degli innovatori, afferma che è impossibile restar fedeli per tutta la vita.
"E qui casca l'asino, Ovvero i suoi teologi da strapazzo. Milioni di sposi lo smentiscono (milioni di divorziati no, ndR). Con l'aiuto della Grazia ciò che è impossibile diventa fattivo".
- Eppure questo Papa è popolarissimo.
"Presso gli agnostici e i laici senza dubbio. Ma vien sempre più contestato da una parte della base sana dei cattolici".
- Che sarebbe?
"Quella porzione di credenti che non legge Scalfari ma il Vangelo".
- In conclusione, cosa pensa di Francesco I?
"E' un Papa a misura - direbbe san Paolo - del mondo, inteso come cultura anti cristiana. Un bel disastro....".
La piazza si scalda ed esce dalla Chiesa il parroco a smussare certe considerazioni troppo forti, a suo parere. Il clero meneghino, si sa, in gran parte simpatizza per l'ex arcivescovo argentino. Lo vede come un Martini redivivo. Ma non lo vedono così diversi fedeli del Rosario quotidiano e per il giornalista Gaetano è difficile dar loro torto.
Gaetano Tirloni