Il governo ci scommette: 22.000 nuove sale da gioco
Grasse risate, o pianti isterici. Ci sta tutto, sono due reazioni comprensibili di fronte a un governo che negli ultimi tempi (altra grossa risata) non ne sta azzeccando una. O meglio, sta attraendo i titoli dei giornali su di sè, con dichiarazioni da parte del premier del taglio di nuove tasse. La solita filstrocca, sulla quale, mai come in questo caso, non ci avrei scommesso sopra nemmeno un centesimo.
L'espressione calza davvero in questo caso, perchè, come diceva qualche saggio, per fare un numero di magia di vuole un mago bravo a ingannare, e un pubblico di creduloni pronto a concedergli l'occasione; eccolo là, il gioco è fatto. Grandi titoloni su tutte le testate nazionali per i tagli promessi, e dall'altra la manina subdola che ruba dal nostro (o dal vostro, io non mi lascio fregare per ora, spero neanche voi), insomma da qualche cavolo di portafoglio per riportare il tanto prezioso denaro nelle casse dello stato. Oggi, con la collaborazione del pubblico, o meglio dei votanti, vediamo passare una bella legge di stabilità che darà nel prossimo futuro ben 22.000 (sì, proprio ventiduemila) autorizzazioni per l'apertura di nuove slot machine e sale da gioco in tutta Italia. Ed ecco a voi signori, rien ne va plus, les jeux sont faits.
A parte che in uno stato civile non si capisce ancora come sia possibile che si pubblicizzi e stimoli un gioco che "può causare dipendenza" (il condizionale è d'obbligo, ma per gli idioti forse) visto che le patologie da gioco riducono molti in povertà assoluta. L'apice di tale assurdità sono i "gratta e vinci", che sarebbe meglio chiamare GRATTA E PERDI, che danno una fotografia desolante, ancora e ancora, del nostro paese. Ora, senza fare demagogia e altre vaccate simili, sappiamo tutti che il gioco d'azzardo è una piaga che si sta ormai diffondendo, coinvolgendo tutti quanti, dagli adulti ai più giovani. Un male che va contrastato, non incoraggiato. Così il governo ci dà (sempre con la libertà di scelta è ovvio) la pala per scavarci la fossa, in cambio di uno slogan patetico su un taglio alla Tasi che pare impossibile visto l'andazzo. Insomma, un disastro totale.
Senza dover insultare od offendere nessuno, questa misura pare l'ennesima porcata di un governo che pare aver smarrito la strada (o quel che aveva almeno all'inizio) delle riforme; nessuno è qui per farsi prendere in giro, quindi il consiglio è di boicottare certe pratiche e quei gestori che accettano di guadagnare una parte dei soldi sporchi spillati alla povera gente (non particolarmente brillante ok, ma sempre da tutelare) invece di provare a guadagnare onestamente e magari preservare un poco di moralità. Sarebbe meglio per il paese.