Inverigo, rimosso lo striscione “PACE” dalla primaria: sicurezza o censura?
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Cosa è successo (date e contesto)
A Inverigo (Como), nel cortile della scuola primaria “Don Gnocchi”, i bambini hanno realizzato per la ricorrenza dei primi di ottobre uno striscione rosso con la scritta “PACE”, appeso alla recinzione esterna dell’istituto. Tra sabato 4 e lunedì 6 ottobre 2025 il Comune, guidato dal sindaco leghista Francesco Vincenzi, ha chiesto di rimuovere lo striscione per “motivi di sicurezza” e per mantenere la scuola come “ambiente neutrale”. L’intervento ha provocato il dispiacere degli alunni e la protesta di diversi genitori e docenti.
Nelle ore successive la vicenda è rimbalzata su media e social, diventando un caso nazionale. Il primo cittadino ha ribadito che non si tratta di censura, ma di una scelta amministrativa legata al rispetto delle regole e alla neutralità degli spazi scolastici. Ad oggi (9 ottobre 2025) il confronto resta acceso.
Perché è un problema: sicurezza vs. libertà educativa
Nessuno mette in discussione l’esigenza di sicurezza e di regole chiare per l’utilizzo delle recinzioni o degli spazi pubblici. Ma qui non si trattava di pubblicità privata né di propaganda di parte: parliamo di un prodotto didattico, frutto di un’attività collettiva di classe, con una parola universale.
Definire “PACE” un messaggio non neutrale rischia di creare un precedente pericoloso: se perfino i valori condivisi vengono equiparati a contenuti “divisivi”, la scuola finisce per autocensurarsi su temi cardine della convivenza civile.
Cosa dice la Costituzione e l’educazione civica
La Costituzione italiana (art. 11) ripudia la guerra e promuove un ordine internazionale fondato sulla pace e la giustizia. L’educazione civica, materia obbligatoria, include la promozione di valori come pace, solidarietà, rispetto reciproco, dialogo e partecipazione.
In questo quadro, un semplice striscione “PACE” realizzato a scuola non è un slogan politico, ma una pratica educativa coerente con i programmi e con la missione formativa degli istituti.
Reazioni in paese e a livello nazionale
Le famiglie hanno espresso indignazione e delusione per i bambini, che si sono visti togliere un lavoro fatto con impegno e orgoglio. La vicenda è arrivata anche nel dibattito politico nazionale, con interrogazioni e prese di posizione da più parti. Nel frattempo, il sindaco ha confermato la scelta come corretta, rivendicando la necessità di preservare la neutralità degli spazi scolastici e il rispetto delle regole del Comune.
La nostra opinione
Qui su MilanoFree.it siamo per la chiarezza delle regole e per la responsabilità educativa. Proprio per questo riteniamo che, in casi come questo, l’amministrazione avrebbe potuto scegliere la via più costruttiva: aprire un confronto con scuola e famiglie, individuare una soluzione tecnica (per esempio un pannello dedicato o un’esposizione interna ben visibile) e trasformare l’episodio in una lezione di cittadinanza, non in un braccio di ferro.
La neutralità delle istituzioni non è l’assenza di valori, ma il rispetto dei valori comuni. Pace, legalità, inclusione: sono pilastri che non appartengono a una parte, ma a tutta la comunità.
Che cosa fare adesso (proposte concrete)
- Ripristinare lo striscione in modalità sicura: non sulla recinzione, se ritenuto "rischioso", ma su un pannello civico o in un’area di esposizione autorizzata visibile dalla strada.
- Approvare linee guida semplici per i lavori didattici esposti all’esterno: dimensioni, materiali, tempi di esposizione, punti consentiti. Trasparenza e certezza delle regole evitano abusi e polemiche.
- Coinvolgere il consiglio di istituto, i rappresentanti dei genitori e gli studenti più grandi in un patto educativo su linguaggio, messaggi e buone pratiche per lo spazio pubblico.
- Trasformare l’episodio in un momento formativo: un incontro in cui i bambini raccontano cosa significa per loro la parola PACE e cosa possiamo fare, concretamente, per praticarla ogni giorno.
- Comunicazione non difensiva: spiegare le ragioni amministrative senza delegittimare la valenza educativa di messaggi universalmente condivisi.
FAQ rapide
È vietato esporre qualunque messaggio sulle recinzioni scolastiche?
Dipende dai regolamenti comunali e dalle disposizioni del dirigente. Regole chiare e condivise riducono i contenziosi. In ogni caso, i lavori didattici meritano canali di esposizione dedicati.
Scrivere “PACE” è un messaggio politico?
In ambito scolastico è un valore educativo in linea con Costituzione ed educazione civica. Non coincide con propaganda di parte.
Come conciliare sicurezza e libertà educativa?
Con linee guida tecniche (formati, posizioni, materiali) e spazi idonei. La soluzione non è rimuovere a priori, ma organizzare in modo sicuro ciò che ha valore formativo.
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