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L'uomo e l'ambiente: una storia infinita

uomo ambiente pixabayGià, proprio così, una storia infinita che ancor continua.

Il termine ambiente è dal latino "ambiens", intendendo la materia fluida che gira attorno ad ogni cosa, come l'aria che ci circonda; figurativamente luoghi e persone in mezzo alle quali si vive. Quindi l'insieme delle condizioni fisico- chimiche e biologiche che permettono e favoriscono la vita degli esseri viventi; il rispetto, la salvaguardia dell'aria, dell'acqua, delle foreste eccetera.

E proprio quest'ultime parole sono, oggi, all'attenzione di tutta l'umanità. È innegabile che vi è una crisi nel rapporto tra uomo e ambiente, crisi nata per la pretesa da parte dell'uomo di esercitare un dominio incondizionato sulle cose, nessuna esclusa, del nostro pianeta Terra. Lo sfruttamento sconsiderato delle risorse sta portando l'umanità a un punto molto critico; la natura appare come un mero strumento da manipolare a proprio piacimento, soprattutto per fini di guadagno e in chiave consumistica. La convinzione che esiste una quantità illimitata di energia e risorse da utilizzare si è dimostrata quanto mai errata.

Una sana ricerca scientifica e tecnologica non può lasciarsi condizionare da un'ideologia scientista e tecnocratica, non si deve compiere l'errore di assolutizzare l'ambiente tanto da sovrapporlo alla dignità della stessa persona umana, perché si corre il rischio di divinizzare la natura o la nostra terra. Bene insegna invece la spiritualità Francescana e Benedettina che testimoniano l'esistenza stretta di parentela dell'uomo con l'ambiente, alimentando un atteggiamento di rispetto verso ogni realtà del mondo circostante. L'umanità ha il dovere morale di preservare un ambiente integro e sano per tutti, poiché è un bene collettivo e non personale. Gli Stati devono decidersi a impedire che si possa fare impunemente uso delle diverse categorie di esseri, viventi o inanimati, come si vuole, a seconda delle proprie convenienze, così come deve essere impegno per ogni cittadino del mondo. Nessuno può " lavarsene le mani", ma tutti siamo corresponsabili della salvaguardia dell'ambiente. Così come la programmazione dello sviluppo economico non può ignorare o accantonare la necessità di rispettare l'integrità e i ritmi della natura, e questo perché le risorse naturali sono limitate e alcune sono non rinnovabili. Mettiamoci ben in testa che un'economia rispettosa dell'ambiente non può perseguire unicamente l'obiettivo della massimizzazione del profitto, poiché la protezione ambientale non può e non deve essere assicurata solo sulla base del calcolo finanziario di costi e benefici.

Questa sciagurata scelta stiamo vedendo cosa ha prodotto e continua a produrre anche nel clima, salvo poi lamentarsi e stracciarsi le vesti. Mi sovviene un antico adagio, sempre attuale, che recita: "chi è causa del proprio mal pianga sè stesso". Anche l'uso delle moderne biotecnologie vanno impiegate tenendo sempre presente la salvaguardia e il bene della natura, che è poi anche quello dell'uomo. Oggi si parla molto di ecologia, termine usato anche per indicare la necessità di conservare e difendere la natura, e l'insieme dei provvedimenti rivolti a eliminare quanto può turbare l'equilibrio dell'ambiente naturale. Una ecologia sana e libera da ideologie totalitarie ben venga, ed è giusto che le politiche dei vari Stati favoriscano e incentivino queste prassi.

È ora di smetterla di parlare o di indire tavole più o meno rotonde, è ora di agire nell'interesse dell'umanità e della natura che sono un binomio inseparabile. Quest'agire ovviamente vale anche per ogni singola persona, perché ogni giorno abbiamo la possibilità, col nostro operare, di salvaguardare o danneggiare l'ambiente.

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