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Bocconi, tre giorni per gli alumni: storia e futuro del CLAPI

La storica Università ha aperto le sue porte per la prima volta nella sua storia in una tre giorni, dal 16 al 18 ottobre, interamente dedicata ai suoi alumni, cioè coloro che si sono laureati nell’ateneo. È stata un’occasione speciale per ex compagni di università e docenti, che hanno potuto condividere ricordi, esperienze di lavoro, idee e visioni del futuro. Un programma di eventi ha permesso di ripercorrere la storia della Bocconi, la sua evoluzione e le nuove sfide. Questo viaggio nel tempo ha mostrato come l’offerta dell’Università sia cambiata, recependo le sfide del cambiamento, ampliando i suoi confini e diventando, oggi, un’università internazionale.

Negli anni ’90, l’Ateneo contava circa 7.000 iscritti; oggi la Bocconi conta circa 15.000 iscritti, con un’area universitaria arricchita da nuovi plessi, triplicando la superficie rispetto a 30 anni fa. Questi numeri confermano la sua evoluzione da Università a Campus universitario.

Alcune partecipanti all’evento dedicato agli alumni CLAPI

Tra i vari eventi, spicca quello relativo al CLAPI, Corso di Laurea in Economia delle Pubbliche Amministrazioni e delle Istituzioni Internazionali, nato nel 1993 e successivamente evoluto. Il prof. emerito Elio Borgonovi, storico accademico dell’Università Bocconi e “papà” del CLAPI, ha raccontato l’evoluzione del corso di laurea in un lungo intervento.

Docenti e alumni del CLAPI durante l’incontro

La storia del CLAPI

Negli anni ’70, la Bocconi decise di suddividere il Corso di Laurea in Economia e Commercio in due corsi: Economia Aziendale ed Economia, quest’ultima poi diventata Economia Politica. Inoltre, c’era anche il DES. Nell’ambito del Corso di Laurea in Economia Aziendale, fu definita una struttura con sette specializzazioni al terzo e quarto anno, scelte dagli studenti, tra cui marketing, finanza, strategia, programmazione e controllo. Il prof. Carlo Masini portò avanti l’esigenza di applicare le buone pratiche di gestione alle pubbliche amministrazioni e, contestualmente, al Servizio Sanitario Nazionale, introdotto in Italia nel 1978. Il prof. Masini chiese a me, giovane ricercatore, di sviluppare questo progetto, e fu reso obbligatorio, per tutte le specializzazioni, un corso di Economia e Gestione delle Amministrazioni Pubbliche. Successivamente, fu introdotta una specializzazione in Economia delle Amministrazioni Pubbliche, poiché negli anni ’70 iniziarono a manifestarsi le difficoltà delle amministrazioni pubbliche, con l’accumulo del debito pubblico di cui soffriamo ancora oggi.

La progettazione del CLAPI

Negli anni ’80 ci fu il consolidamento di questi studi. Agli inizi degli anni ’90, in Italia si assistette a un periodo di riforme, come quella degli enti locali con l’elezione diretta del Sindaco. Nel 1992, un gruppo di studio composto da me, dal compianto Claudio Dematté (ex direttore della SDA), dal prof. Monti e dal prof. De Maddalena progettò il CLAPI, che fu avviato nel 1993/94, con le prime lauree nel 1997. Valentina Mele fu una delle prime due laureate.

Riforma dell’Università: legge Berlinguer-Zecchino (3+2)

Agli inizi degli anni 2000, la Bocconi decise di seguire due linee strategiche: il rafforzamento dell’internazionalizzazione (già avviato nella SDA) e la riorganizzazione del CLAPI, che nel 2007/2008 abbandonò il triennio puntando convintamente sul biennio. Iniziò una nuova storia, collegata all’internazionalizzazione e al passaggio al GIO (Corso di Laurea Magistrale in Economics and Management of Government and International Organizations). Fu una scelta difficile, poiché c’era una sola classe annuale, a differenza di altre università. Questa decisione strategica suscitò qualche perplessità tra i colleghi che si erano specializzati all’estero e temevano di perdere i candidati italiani.

Riflessioni per il futuro

A cosa è servito il CLAPI? Non volevamo formare persone destinate a lavorare solo nelle pubbliche amministrazioni e nelle istituzioni internazionali, ma che portassero il concetto di bene comune e di interesse generale anche nelle imprese. Quali idee potete suggerire in termini di value propositions per il futuro, in un contesto in cui le tecnologie avanzano rapidamente, ci sono crisi economiche e sociali e crepe nel sistema democratico?

Vi invitiamo a inviarci suggerimenti per un futuro webinar!

Autori dell'articolo: Raffaele Specchia e Marco Cortinovis
Foto di gruppo degli alumni e dei docenti del CLAPI

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