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La libreria Rizzoli di Milano riapre i battenti

rizzoli 1Finalmente, dopo ben quattro mesi di lavoro, la storica libreria Rizzoli di Milano, che dal 1949 è uno dei salotti di chi ama leggere le ultime novità o qualche classico della letteratura mondiale, ha riaperto i battenti nella sua storica sede della galleria Vittorio Emanuele, cuore pulsante del capoluogo lombardo a pochi passi dal Duomo.

Dal 5 novembre è possibile entrare di nuovo in una libreria che non è solo un pezzo di Milano, ma un piccolo tempio per chi ama la letteratura colta, lontana dalle mode del young adults o dell’erotico degli ultimi anni, generi che ormai stanno dominando le classifiche di tutto il mondo, non solo in Italia.

Le richieste che i diciotto commessi della libreria avevano fatto ai responsabili del restauro sono stata rispettate in pieno, nella nuova Rizzoli non ci sono né un bar né un ristorante, perché una libreria deve essere un luogo di ricerca e scoperta, spazi pensati per i bambini e i loro genitori e soprattutto i tre piani, dal piano terra a quello interrato, sono collegati tra di loro da una linea invisibile e sottile, che ci ricorda come il libro, anche in formato digitale, è un oggetto da sempre alla portata di tutti.

Ma la nuova Rizzoli ha anche un legame con il passato, come dimostra la saletta Biagi, dove il giornalista lavorava e che adesso ospiterà incontri e conferenze, mentre i video – wall sui tre piani diffonderanno i contenuti più idonei alla zona, come book – trailer e video per i più piccoli.

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“Una libreria” spiega lo storico direttore Massimo Taulli, che vi lavora da undici anni “ripensata per temi, perché ancora oggi il lettore vuole essere guidato, odia la confusione. Anche il cosiddetto lettore forte, che ha dimestichezza con i titoli, vuole una mano nella selezione”.

E se il piano terra è dedicato alle nuove uscite, con una particolare attenzione agli autori di grido, oltre ad un’edicola internazionale, quello interrato è per i grandi eventi e con ambienti di lettura, mentre appese alle pareti, ci sono le foto di chi ha fatto la storia della Rizzoli, da Pablo Neruda fino a Biagi, Roberto Calasso e Indro Montanelli.

Ma anche il design, con le poltroncine di Cassina e il pavimento Ink di Paolo Lucchetta, rappresenta un ponte tra le storie di ieri e di oggi, con un’eleganza tutta milanese. 

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