Le lettere tra Walter Bonatti e Rossana Podestà: un amore oltre le sfide della vita
“L’essere umano vive in città, mangia senza fame, beve senza sete, si stanca senza che il corpo fatichi, rincorre il proprio tempo senza raggiungerlo mai. È un essere imprigionato, in una prigione senza confini dalla quale è quasi impossibile fuggire.
Alcuni esseri umani però, a volte, sentono il bisogno di riprendersi la loro vita, di ritrovare una strada maestra.
Non tutti ci provano e in pochi ci riescono”.
(Walter Bonatti)
Ci sono storie d’amore che tutti noi sogniamo di vivere nel meraviglioso percorso della nostra vita. Anime che si capiscono e si appartengono da secoli, che sembrano provenire dagli abissi del tempo.
Questa è la storia di Walter e Rossana.
Il 13 settembre 2011 lui muore, sconfitto da un tumore, e lei, rimasta sola nella loro casa di pietra, continua con lui un dialogo interiore fino a raggiungerlo nel 2013.
Walter Bonatti e Rossana Podestà
Lui, un faro delle Alpi, una stella alpina; lei, una rosa del deserto (nata ai margini del Sahara). Il loro primo incontro avviene nel 1981. La vita di Walter va un po’ alla deriva: ha abbandonato la collaborazione con la rivista Epoca e si è separato dalla moglie. Un giorno qualcuno gli dice che Rossana Podestà, bellissima e nota attrice romana, alla domanda «Con chi andresti su un'isola deserta?» ha risposto: «Con Walter Bonatti».
Così in lui si accende il desiderio di conoscerla.
Anche Rossana vive un matrimonio tormentato con il regista Marco Vicario, e riceve questa lettera proprio da Walter:
«Grazie, o affascinante compagna di un bellissimo sogno su un’isola deserta! La sua simpatica digressione ha prodotto in me un effetto inaspettato. Come può una Rossana Podestà concepire un simile isolamento dal mondo e in compagnia di uno come me? Lei, nella sua intervista, probabilmente non ha inteso che scherzare con l’assurdo. Eppure sento che non è così… Mi sembra di poter dire che anche la sua, come la mia, è pura volontà di fuga nell’essenziale, verso la liberazione dall’effimero».
La risposta dell’attrice non tarda ad arrivare:
“Sono io che mi meraviglio della tua sorpresa nello scoprire che sono anni che ti invidio. Ti invidio e ti ho invidiato al punto da dire: ‘Vorrei essere quella che porta le macchine fotografiche a Walter Bonatti’. È molto difficile dimostrare, facendo un lavoro come il mio, chi si è realmente… ma io credo di esserci riuscita. Comunque la tua lettera mi ha fatto molto piacere, e se ti va, un giorno telefonami”.
I due decidono di incontrarsi il 2 giugno 1981, sotto la scalinata dell’Ara Coeli. Lei arriva puntuale, ma Walter non c’è. Dopo due ore, lei si allontana per un giro nei dintorni e lo trova sotto la scalinata del Vittoriale: uno scalatore che era riuscito a perdersi tra le vie di Roma! I figli della Podestà, avuti dal marito regista, ricordano quell’incontro, avendo osservato da lontano i loro sguardi innamorati. Walter, in quel periodo, ha il suo harem di donne, ma Rossana lo mette davanti a una scelta: o io o niente. Lui decide all’istante, e i due non si lasciano più.
Il loro è un viaggio di scoperta continua: insieme sul Monte Bianco, a piedi con la tenda, in cordata, viaggiano per il mondo. In Italia vivono un po’ da lui a Milano, un po’ da lei a Roma, finché trovano il loro nido: una casa diroccata a Dubino, in Valtellina. Insieme la riempiono di libri e ricordi.
Quando Walter se ne va, Rossana continua a vivere con lui nel presente, come se non fosse mai morto. Lo racconta in W di Walter, il documentario che gli ha dedicato. Capita che, non trovando un suo appunto, Rossana commenti: “Ma dove l’hai messo?”, aspettando la risposta. Rossana tiene vivo nella mente il colore dei suoi occhi, l’espressione intensa del suo viso, il suo sorriso. E anche le sue arrabbiature: “Faceva paura; gli dicevo sempre che gli venivano gli occhi da leone”, ricordava.
Ora, finalmente insieme, Rossana e Walter ci lasciano questa immortale storia d’amore. Rossana, rinunciando a essere attrice e dea, ha scelto di vivere una vita di umana felicità, per sempre legata alla corda del suo unico amore.