Milan in difficoltà, su Giampaolo il fantasma di Ranieri
Dopo la meritata - e preventivata - sconfitta nel derby, al Milan, dietro un silenzio di tomba, Maldini e Boban si crogiolano nel dilemma: sostituire subito Giampaolo - allenatore scelto da loro stessi - oppure aspettare l'esisto delle prossime tre gare?
Prevarrà - se non altro per questione di decenza - la seconda soluzione ma l’eventuale rimpiazzo del trainer risolverà solo in minima parte i problemi sul tappeto.
Sponsorizzato fortemente da Sacchi - il quale crede ancora che gli allenatori contino più dei giocatori - , Giampaolo, dopo due mesi, si è dimostrato un trainer mediocre, "talebano" ( la definizione è sua, mica nostra) di una teoria che è solo fumo se non viene implementata dai giusti giocatori. E al Milan non esistono gl' interpreti adatti per gli schemi del tecnico abruzzese.
Se contro Torino, Fiorentina e Genoa, Giampaolo non metterà in cascina almeno 6 punti, la dirigenza rossonera sarà costretta a dargli il benservito. E voci accreditate danno come suo sostituto Massimo Ranieri, buon tecnico ma nulla più.
Intanto l'Inter di Conte - rispettando i pronostici - vola; a scorno e rabbia dei supporter rossoneri, per l' ennesima stagione sofferenti e disorientati.
Ma, per una volta, i Singer (e il loro plenipotenziario Gazidis) raccolgono quanto seminato. Col bilancino non si ricostruiscono squadre da primato. Le massaie - almeno un tempo - avevano un proverbio nel loro bagaglio: esso sentenziava: "chi più spende, meno spende". Nella sua semplicità e verità vale anche per i gestori di uno dei maggiori fondi del mondo.
Gaetano Tirloni