Milano – Ncc fermato dai ghisa positivo alla coca; Bonus bebè? A mamme straniere
Controlli a tappeto sugli autisti, dopo il caso del conducente fermato dai ghisa, risultato positivo alla coca. Ritirata la patente di guida
Dai soliti controlli effettuati come di routine, ecco spuntare un Ncc positivo alla coca. I ghisa, dopo averlo fermato, si accorgono che il conducente aveva caricato un cliente sulla vettura violando le regole previste per queste circostanze. A tal punto, scatta, quindi, la sanzione per aver violato l'articolo 85 del Codice della strada, il quale prevede una multa che parte da un minimo di 168 a un massimo di 674 euro e, ancora, la sospensione della carta di circolazione da 2 a 8 mesi.
Il test anti-droga
Gli agenti sottopongono l'autista al test anti-droga e, dopo alcuni giorni, giunge l'esito dell'esame, il quale rivela che il conducente della berlina è risultato positivo alla cocaina; di conseguenza, il risultato è stato il ritiro immediato della patente di guida.
Questi tipi di controlli vengono effettuati periodicamente dagli agenti, al fine di monitorare tutte le categorie di autisti professionisti. Si tratta di verifiche a campione che permettono di evitare che determinate persone si mettano alla guida in uno stato psico-fisico alterato e, dunque, mettendo, altresì, a rischio l'incolumità di passeggeri e/o degli altri utenti della strada.
Nella città meneghina, tre bonus bebè su 4 finiscono a mamme straniere. Questo è definito “reddito di maternità” ed è il contributo mensile destinato a riempire le culle
La card è un contributo mensile di 150 euro per 12 mesi, destinato alle neo mamme, italiane o extracomunitarie, con un Isee inferiore a 17.141 euro per il 2018 (16.954 euro per il 2017). E il 72% delle domande accettate sono di non-italiane.
Il caso “Bebè Card” e le dichiarazioni dell'assessore Majorino e di Sardone
“Dopo due mesi di attesa finalmente - spiega l'assessore Majorino (un esponente della sinistra Pd) - ha risposto alla mia interrogazione sulla misura della Bebè Card introdotto dal comune nell'ottobre del 2017”.
“Su 2.600 richieste arrivate finora al Comune - riporta Sardone - ne sono state accettate 1.826 e di queste 1.307 sono finite a mamme extracomunitarie: il 72% del totale. Il resto, ovvero 519 Bebè card, sono andate a mamme comunitarie, ma l'assessore Majorino non è stato in grado di specificare quante italiane come avevo chiesto nell'interrogazione”.
Al reddito di maternità il Comune aveva destinato circa 7,4 milioni per il triennio 2017-2019, stimando che sarebbero state circa 1.600 le famiglie beneficiarie. A un anno di distanza, ecco l'esito denunciato dal centrodestra. “Le percentuali - esplica Sardone - fanno il paio con quelle del Rei creato dal passato governo targato Pd: a Milano il 67-68% del Rei è finito a famiglie extracomunitarie. Per quanto riguarda le misure di sostegno al reddito per le famiglie la percentuale, per il 2016, era del 65% per famiglie extracomunitarie. Numeri - conclude - che ancora una volta confermano l'ossessione della sinistra per gli immigrati e il fatto che le misure di sostegno contro la povertà sono scandalosamente orientate a favorire gli stranieri”.