Milano da Far West
Continua il clima di terrore e di violenza che fa parlare del capoluogo della Lombardia, preda di episodi di efferata brutalità: dopo il ferimento di due controllori di Trenord a Villapizzone da parte di una gang sudamericana (i cui tre componenti tutti maggiorenni sono ora in arresto), abbiamo assistito ad attimi di paura a Pero, poco prima dell’ingresso alla fiera internazionale dell’EXPO a causa di un malintenzionato ragazzo egiziano che ha minacciato i passanti e gli astanti con una roncola prima di sequestrare un motorino col guidatore. Anche qui la vicenda è finita con l’arresto da parte delle forze dell’ordine, sempre pronte ed in prima linea contro il crimine dilagante.
Stanotte invece è toccata ad una donna napoletana di 52 anni che è stata accoltellata nella residenza di un transgender ecuadoregno per poi essere decapitata: all'alba la polizia ha visto uno scenario raccapricciante nel cortile del palazzo con la testa mozzata che era stata lanciata dal balcone e, dopo l’irruzione nell'appartamento, hanno fermato ed arrestato l’omicida in preda a panico e forse sotto l’effetto di droghe (nel caos dell’arredamento a soqquadro è stata trovata anche delle polvere bianca, molto probabilmente si tratta di cocaina).
Come se non fosse abbastanza, ancora nei pressi di Villapizzone si è registrata una colluttazione tra rom del vicino accampamento: uno dei presenti è fuggito a folle velocità con un’auto (di cui si dovranno anche accertare la proprietà e l’assicurazione del veicolo) e nel rocambolesco tentativo di scappare ha investito ed ucciso un suo conoscente residente del villaggio di nomadi prima di schiantarsi contro un palo.
Siamo alle solite: è il quarto articolo in due giorni che viene scritto dalla nostra redazione sull’emergenza (mancanza totale) di sicurezza che avviene a Milano, inammissibile e vergognosa soprattutto in una fase delicata come quella dell’EXPO alla presenza di milioni di turisti italiani e stranieri.
Quanti articoli ancora dobbiamo scrivere e far leggere ai nostri lettori prima che il sindaco di Milano Pisapia, il ministro dell’interno Alfano ed il presidente del consiglio Renzi prendano sul serio la questione, si incontrino e discutano sulle necessità e sulle priorità del capoluogo in materia di sicurezza? Quante persone devono ancora essere ferite o morire prima che si veda un reale e pragmatico impegno delle forze politiche attualmente al potere?
Stefano Todisco