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Milano Expo e la Santa Sede: nutrire chi ha fame

santa sede expo2015Come tutti sappiamo, all’Expo di Milano, tra i molti padiglioni, è presente anche quello della Santa Sede, d’altro canto con un tema così importante non poteva certo mancare il suo contributo. Nella giornata in cui l’Expo celebra la Santa Sede e il suo padiglione, i quattro cardinali presenti, Angelo Bagnasco, Gianfranco Ravasi, Angelo Becciu e Angelo Scola, colgono l’occasione per ribadire l’importanza del tema dell’Expo, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.

Bagnasco afferma: “il nostro compito è nutrire chi ha fame”, dovrebbe essere il compito primario di tutta l’umanità quello di preoccuparsi di chi soffre la fame e la sete, non solo offrendogli il pane, ma aiutandoli a coltivare e produrre. Non è vero che il nostro pianeta non è in grado di sfamare ogni abitante di questa terra, è invece vero che, soprattutto per interessi economici, non si vuole che ciò avvenga. Non mi riferisco solo alle multinazionali che speculando vogliono mantenere un ritmo di vita per loro proficuo, o a chi fa della guerra una ragione, sbagliata, di vita, causando dolori all’umanità e alla natura, ma anche a chi, per mantenere i prezzi di mercato, butta a macero merce che potrebbe invece essere di utilità.

Al proposito quando il Papa richiama i Cristiani a comportarsi da veri Cristiani e non da qualunquisti che accettano di tutto, ha perfettamente ragione, è inutile dire mille parole, fare grandi propositi, enunciare promesse mirabolanti, incominciamo a fare, ognuno nel suo piccolo come può, ma agire davvero, anche andando contro corrente, insomma, divenire testimoni di un modo di vivere diverso dal qualunquismo, dal buonismo e dall’accettare di tutto perché così va il mondo!

Il cardinale Ravasi afferma che visitando il padiglione, si vuole accendere delle domande nella coscienza dei visitatori. È opportuno che ci si ponga delle domande, non si può accettare tutto passivamente o con superficialità, perché la sofferenza e il disagio che stiamo vivendo non sono frutto di chissà quale fato avverso, ma delle nostre scelte, del nostro comportamento. Il proverbio “ognuno raccoglie ciò che semina”, non è così campato per aria come magari qualcuno pensa, ma ha un fondo di verità. Allora, fra le tante proposte dei magnifici padiglioni presenti, a mio avviso quello della Santa Sede rappresenta un’oasi di riflessione, un momento dedicato alla presa di coscienza del “come siamo” e di “come potremmo essere” se davvero abbandoniamo certa mentalità governata dal “Principe di questo mondo”, che vuole proprio l’umanità sofferente.

Non più la fame e la sete, non più le inutili guerre, non più le mille sofferenze inutili! È possibile tutto ciò? Sono convinto che lo sia, basta cambiare il cuore.

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