Skip to main content

Milano, per scappare dalla polizia si tuffa nel Naviglio ma il canale è quasi in secca

  • Michele Canziani
Milano, uomo si tuffa nel Naviglio ma il canale è quasi in secca e si rompe una gamba
Ieri pomeriggio - giovedì 26 marzo - nella città di Milano è accaduto un fatto curioso: un uomo si è tuffato nel Naviglio con l'intento di scappare dalla polizia ma il canale - come sappiamo - è quasi asciutto e il tizio si è fratturato una gamba finendo poi all'ospedale Niguarda.

I reati calano nel mese di marzo

In questi giorni molti giornali hanno diffuso la notizia secondo la quale in Italia i reati sono notevolmente diminuiti durante l'emergenza sanitaria: La Repubblica per esempio - avvalendosi del report della Direzione Centrale della Polizia Criminale - segnala un calo di oltre il 50%. Purtroppo però qualcuno continua a delinquere e in vario modo, approfittandosi persino del coronavirus con truffe legate a finti tamponi, fantomatiche medicine miracolose, raggiri.

Cronaca a Milano

In pieno giorno - ieri prima delle 15 - una donna è stata avvicinata da un uomo armato di coltello che le ha intimato di consegnare il cellulare. Prontamente una volante è intervenuta dopo la segnalazione e ha fermato una persona in via Lodovico il Moro, lungo il Naviglio Grande, a spasso nonostante la quarantena per il covid-19.
Come si legge nella ricostruzione dei fatti riportata da Tgcom24, si tratta di un giovane nordafricano che, nel veder sopraggiungere la seconda auto della polizia, ha tentato la fuga mettendosi a correre. Nel tentativo di scappare si è tuffato nel Naviglio ma non è stata una idea geniale: il Naviglio è quasi in secca.
Come è finita? Nell'impatto il fuggitivo si è fratturato una gamba e è stato ripescato dal nucleo Speleo Alpino Fluviale (Saf, unità operativa del corpo Nazionali dei Vigili del Fuoco). Quando le forze dell'ordine lo hanno perquisito non hanno trovato il cellulare e neppure il coltello, però gli hanno trovato addosso 5 mila euro. Infine in codice giallo è stato trasportato all'ospedale Niguarda.

La parte migliore di noi

In un momento di crisi sanitaria, economica e sociale, assistiamo a episodi di umana miseria - come per esempio l'aumento dell'abbandono dei cani - e piccoli e grandi gesti di altruismo, responsabilità e generosità.
La società bresciana Isinnova -ne avrete già sentito parlare - ha modificato una maschera da snorkeling acquistata presso Decathlon, trasformandola in un respiratore per i malati di coronavirus. Così la catena Decathlon ha subito donato 10 mila maschere da snorkeling Easybreath alle Regioni perché si realizzino altrettanti respiratori per i pazienti che ne hanno bisogno.

 

Vi potrebbero anche interessare:
Pin It