Mondo in bilico: i labili equilibri politici di oggi
Stati Uniti, Cina, Russia ed Ucraina, Iraq e Siria, Israele e Palestina, Libia, Nigeria ed ora anche la Scozia: tutti paesi che sono protagonisti dell'attuale scenario politico internazionale.
Caos
Quest'ultimo biennio (2013-2014) è stato pieno di stravolgimenti socio-politici su vasta scala: dal vuoto di potere al caos libico del post Gheddafi alla guerra civile siriana, dalle sommosse turche allo scontro aspro tra Israele e Palestina in seguito alla morte di alcuni ragazzi di entrambe le nazionalità, dalla guerra russo-ucraina all'epidemia di ebola in Africa con rischi di pandemia, dall'insediamento di cellule terroristiche violentissime come Boko Haram in Nigeria e l'ISIS in Siria ed Iraq all'ascesa dell'euroscetticismo di estrema destra per arrivare alla possibile secessione indipendentista della Scozia dal Regno Unito.
Scenari futuri apocalittici e belligeranti sembrano dominare i rotocalchi dei media. L'incertezza dei prossimi anni sembra fare da padrona in un costante clima di terrore tra video di esecuzioni e sfiducia in una ripresa economica.
L'ambientazione sembra più quella di una moderna crociata al contrario in cui l'Islam ritrova il proprio apice espansionista mentre l'Europa, vecchia e non più opulenta, tenta di acquisire credibilità internazionale ma resta schiacciata tra euro-scetticismi, nazionalismi, estremismi, terrorismi religiosi e pressioni filo-ucraine e filo-americane in aperto contrasto col gigante russo di Putin in vista di un rigido inverno con una possibile brutta sorpresa: la chiusura delle forniture di gas naturale. Ogni tanto spunta un allarme di rischio epidemia da ebola nelle grandi città europee...
La fragilità europea: una spada di Damocle scozzese
La piccola Scozia potrebbe essere un grosso ago della bilancia tra economia monetaria che tirerebbe in ballo il divario Euro-Sterlina e risveglierebbe secessionismi in Spagna (catalogna e Paesi Baschi), nord Italia, Sardegna, Corsica e Baviera. Il tutto ai danni di immagine e di economia del Regno Unito ove è in forte ascesa il partito antieuro UKIP di Farage.
Sotto un cielo solcato da incursioni aeree dirette nei paesi della mezzaluna, continuano gli sbarchi clandestini di molti disperati, in fuga dai propri paesi dilaniati, in continuo contrasto con le difficoltà assistenziali a cui vanno incontro gli stati europei, già vittime del giogo della BCE, del patto di bilancio (fiscal compact) e del MES (meccanismo europeo di stabilità) che chiede, anzi esige, continui sacrifici in virtù di un'unità costituzionale e monetaria che quasi nessun europeo vuole più.
La crociata islamica (jihad) contro il moderno occidente
Gli USA, sempre pronti a portare nel mondo la democrazia armata, si trovano su più fronti contro terroristi islamici in Medio Oriente, Africa, Asia e contro l'espansione economica di Cina e territoriale della Russia.
Rappresentano l'occidente moderno e consumista, a detto dell'ISIS. E forse lo sono ma lo stesso Stato del Levante sa essere altrettanto moderno (non nel pensiero bigotto e medievale) quando usa tecniche propagandistiche degne di regimi organizzati e pronti a distruggere chiunque non la pensi come lui: il califfo autoproclamato Abu Bakr al Baghdadi, inviso a molti intelligenti mussulmani che vedono in lui un tiranno sanguinario senza scrupoli e senza regole, nemmeno quelle dell'ortodossia islamica.
Ai mussulmani viene imposto di vendere le "mogli in eccesso" in caso di rapporti poligami per sollevare il morale delle truppe e le stesse donne vittime di incursioni diventano merce di scambio in una dimensione religiosa che sembra retrocedere anziché avanzare.
Sciiti e sunniti fanno saltare in aria le moschee dei rivali in una lotta fratricida.
Ai bambini si impartiscono lezioni di torture sui nemici e sui martiri mussulmani e cristiani.
L'Islam è sempre al centro di polemiche anche in Europa dove le comunità maomettane cercano una difficile integrazione laico-sociale. E ora torna al centro dello scontro tra mondi, tra civiltà, quella occidentale e quella orientale, come se una religione fosse il male senza pensare che il male è come la religione viene interpretata e soprattutto propinata.
L'inconciliabilità tra religione del profeta de La Mecca e civiltà europea giudeo-cristiana ha radici antiche, fin dai tempi delle invasioni arabe medievali in Spagna e nell'impero bizantino (VII-VIII secolo), passando per le crociate in Terrasanta e nord Africa (XI-XIII secolo), sfociate poi secoli più tardi nelle battaglie di Lepanto (1571) e Vienna (1683), baluardo di difesa e resistenza della coalizzata (più di ora) Europa contro l'impero Ottomano.
Stavolta le minacce partono proprio dai terroristi dell'ISIS che reclutano fino a 12mila miliziani da 47 paesi del globo, molti persino dall'Europa: si tratta di bandati o neofiti che si innamorano della causa bellica di Maometto e partono per Siria ed Iraq alla ricerca del paradiso coranico. Nel nord Africa cresce anche il numero dei soldati dei gruppi Ansar (Tunisia, Libia ed Egitto), agguerriti in seguito ai vuoti di potere lasciati dalla caduta dei criticati governi precedenti che almeno tenevano in equilibrio i complicati scacchieri politici delle tribù e dei signori locali.
Il papa potrebbe essere uno degli obiettivi dei folli islamici: sul loro sito è comparsa la foto di Francesco con la scritta Kafir (miscredente) e non dimentichiamo la minaccia del capo dell'ISIS che incluse nelle sue mire anche la città di Roma, cuore di un mondo e di una civiltà ancor prima che di una nazione europea tra le più importanti.
L'Islam in Europa forse non è del tutto incompatibile ma andrebbe fortemente regolamentato prima che si accendano le micce di una pericolosa polveriera fatta anche di nuovi gruppi neonazisti pronti a difendere con strenuo ardore il proprio nazionalismo all'insegna del motto Hic manebimus optime.
Il ritorno dello zar
Sempre più nell'occhio del ciclone è Putin, presidente della Federazione Russa. Tira acqua al suo mulino per difendere un imperialismo economico, politico, militare, geografico-territoriale ed energetico in una fredda terra che porta i confini ormai dal mar Nero alla Polonia e dal Caucaso alla Cina.
Gli stati cuscinetto e i protettorati "creati" in questo decennio come Abcasia, Ossezia, Inguscezia ed ora Crimea dimostrano l'evidente abilità strategica dello zar russo e l'impotenza di UE e di Stati Uniti a contrastare la sua ascesa.
Pandemia fuori controllo?
Mentre gli interessi economico-finanziari muovono eserciti ovunque, l'ebola semina panico in Africa più che mai ma anche nel resto del mondo.
Ogni caso sospetto fa parlare e preoccupare a causa della letalità del virus e delle modalità di trasmissione.
Mentre cristiani e mussulmani muoiono in operazioni belliche e per cruente esecuzioni (crocifissi, decapitati e squartati), un nemico invisibile si aggira e si trasmette tramite i fluidi corporei tanto che Medici Senza Frontiere lancia l'allarme di epidemia fuori controllo.
Fanatismo, violenza, incertezza, crisi e malattie virali sembrano attanagliare un mondo diffidente e disperato.
Un mondo schiavo di tecnologia e finanza, un mondo sordo e cieco fatto di piccole realtà collegate dai media e dal web ma indifferenti fino al momento in cui vengono toccate nei propri interessi.
Ai posteri l'ardua sentenza...
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