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L’oro della Banca d’Italia: dove si trova davvero?

  • Redazione MilanoFree.it

oro banca italia

Non tutti lo sanno, ma l’oro della Banca d’Italia non è scomparso nel nulla. Una buona notizia? Solo in apparenza.

Dopo anni di silenzio, la Banca d’Italia ha rilasciato un documento ufficiale che fa luce sulla consistenza e la dislocazione delle riserve auree italiane. I numeri, forniti direttamente da Bankitalia e aggiornati al 2024, sono chiari.


📊 Quanto oro possiede l’Italia?

Attualmente, le riserve auree italiane ammontano a 2.452 tonnellate, confermando l’Italia al terzo posto mondiale dopo Stati Uniti e Germania.

📈 Il controvalore di queste riserve è passato da 147,2 miliardi di euro nel 2023 a 197,94 miliardi di euro nel 2024, grazie all’aumento del prezzo dell’oro.


📍 Dove si trova l’oro di Bankitalia?

La distribuzione geografica dell’oro italiano è così suddivisa:

  • 🇮🇹 Roma – Banca d’Italia: 1.100 tonnellate (44,86%)
    • Di cui una piccola parte è detenuta per conto della BCE come riserva valutaria.
  • 🇺🇸 New York – Federal Reserve: 1.075 tonnellate (43,86%)
  • 🇨🇭 Berna – Banca Nazionale Svizzera: 169 tonnellate (6,9%)
  • 🇬🇧 Londra – Bank of England: 138 tonnellate (5,6%)

🔍 Tuttavia, manca all’appello un dettaglio importante: 25 tonnellate di oro, che l'Italia trasportò a Berlino durante la Seconda Guerra Mondiale e che la Germania restituì... con un ammanco mai spiegato.

Inoltre, 100 tonnellate risultano “depositate virtualmente” presso la BCE, pur rimanendo fisicamente in Italia. Questo perché il nostro Paese fa parte del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC), ai sensi dell’art. 30 dello Statuto del SEBC/BCE.


❓ Chi è il vero proprietario dell’oro italiano?

Uno degli aspetti più controversi riguarda la titolarità dell’oro italiano.

🔍 Chi possiede realmente le riserve auree?

💰 L’oro appartiene alla Banca d’Italia.

📌 E chi possiede la Banca d’Italia? Il capitale dell’istituto è per il 95% in mano a banche private, le quali però non possono vantare diritti diretti sulle riserve auree.

In parole semplici:

  • L’oro non appartiene allo Stato italiano, quindi non può essere venduto o usato per esigenze economiche.
  • Fa parte del sistema di garanzia dell’Eurosistema, contribuendo alla stabilità finanziaria dell’Italia all'interno della BCE.

📜 Dibattito in corso: In ambito politico, c'è chi chiede un chiarimento definitivo sulla titolarità dell’oro. È un bene della nazione o solo della Banca d’Italia? La questione resta aperta.


🔍 Controlli sulle riserve: chi verifica davvero?

La Banca d’Italia ha dichiarato di effettuare verifiche annuali sulle riserve auree, ma solo su quelle custodite nei caveau di Roma.

Per le riserve depositate all’estero, i controlli si basano unicamente sulle "attestazioni rilasciate dalle banche centrali depositarie". In altre parole, dobbiamo fidarci sulla parola.

📌 I parlamentari che hanno chiesto di visitare i caveau della Banca d’Italia hanno avuto accesso solo per 15 minuti, un tempo ridottissimo che ha lasciato molti dubbi.


🇪🇺 Italia e l’oro "intoccabile": perché?

Se l’oro di Bankitalia non è nelle mani dello Stato italiano, allora a cosa serve?

La risposta ufficiale è che contribuisce alla stabilità economica e finanziaria dell’Italia nell’Eurosistema. Un’affermazione difficile da digerire, considerando che:

  • Nessun Paese europeo ha mai mostrato solidarietà nei momenti critici per l’Italia, dal problema dei marò in India alla crisi migratoria.
  • Abbiamo sempre pagato il conto, partecipando ai salvataggi finanziari di Grecia e Spagna, senza ricevere in cambio lo stesso trattamento.
  • Siamo vincolati da regole europee che spesso sembrano penalizzarci più che tutelarci.

🇩🇪 Berlino e quelle 25 tonnellate di oro mancanti…

E poi c’è la questione Germania.

Non solo Berlino ha sempre imposto regole di austerità all’Italia, ma non ha mai restituito integralmente l’oro italiano sottratto durante la guerra. Quelle 25 tonnellate mancanti sono una ferita aperta.

📌 Perché Berlino non restituisce ciò che manca?

  • La Germania non ha mai pagato i danni di guerra.
  • Non ha mai spiegato l’ammanco nell’oro restituito all’Italia.
  • Oggi detta legge sulle regole finanziarie europee, ignorando le proprie responsabilità storiche.

Una contraddizione che lascia molti interrogativi aperti.


📌 Conclusioni: l’oro italiano è davvero dell’Italia?

L’oro della Banca d’Italia esiste, è stato finalmente quantificato e localizzato, ma:
Non è scomparso nel nulla.
Non è sotto il controllo dello Stato.
Non può essere utilizzato per l’economia del Paese.

Alla fine, resta una domanda: possiamo ancora considerare l’oro di Bankitalia come una risorsa italiana, se di fatto lo Stato non può disporne?

Un tema che meriterebbe un dibattito serio e approfondito, ben oltre le risposte evasive e i misteri che ancora lo circondano.

📌 Fonti:

  • Banca d’Italia – Documento ufficiale sulle riserve auree
  • Borsa Italiana – Dati aggiornati sulle riserve
  • Camera dei Deputati – Documentazione sulla titolarità delle riserve
  • GQ Italia – Distribuzione geografica dell’oro italiano
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