Putin-Obama: 3 a zero
La nuova guerra fredda tra Usa e Russia vede al momento uscire vincitore Vladimir Putin.
Putin, che la scorsa settimana aveva dichiarato che la Russia in caso di conflitto avrebbe appoggiato il regime Siriano, sembrava incarnare il nuovo nemico dell’occidente, ma alla luce degli ultimi fatti ne esce invece a testa alta.
La sua affermazione di appoggio incondizionato al regime aveva infatti messo in agitazione mezzo mondo e frenato le mire interventiste americane, con un presidente Obama sempre più in difficoltà per essersi trovato praticamente solo a voler punire l’utilizzo delle armi chimiche il cui imputato numero 1 per l’intelligence Usa era Assad.
Ora però anche chi abbia utilizzato le armi chimiche non è più una certezza. Anche a seguito delle rivelazioni del giornalista italiano Domenico Quirico, rapito per mesi e rilasciato, si aprono nuovi scenari per la risoluzione di una crisi non solo siriana ma catapultata in seno all’amministrazione americana.
L’appello giunto poi da Padre Nader Jbeil, sacerdote cattolico siriano, evidenzia come siano i ribelli a mettere a ferro e fuoco le città, lasciando una lunga scia di sangue attaccando conventi dove ci sono degli orfani e usandoli come scudi umani per proteggersi dagli attacchi dei soldati governativi. Tra i ribelli ci sarebbero anche molti terroristi islamici di Alqaeda. Com’era quindi possibile per l’occidente bombardare un regime, quello siriano, non certo democratico, ma allo stesso tempo avvantaggiare gli oppositori nelle quali fila milita la peggior feccia del pianeta?
A dipanare la matassa sembra aver la meglio la diplomazia russa, con la proposta di Putin a Damasco di consegnare il proprio arsenale chimico alla comunità internazionale. La Casa Bianca è ora costretta a seguire ogni via diplomatica dopo l’accettazione della Siria alla proposta russa.
Se fino a ieri era atteso ad ore un voto del Congresso americano per dare il via all’attacco, ora Obama dichiara che "Non temiamo le minacce di Assad" - ma "c'è da capire bene cosa sta succedendo. Immagino che anche il Congresso avrà bisogno di tempo per prendere le sue giuste decisioni: penso settimane". Tanto che, se si votasse oggi, "non sarei molto fiducioso che la mozione possa essere approvata".
Il braccio di ferro tra i due giganti del pianeta, Putin-Obama, sembra aver dato la meglio al primo, ma su questo tavolo la vera assente è stata l'Europa che non sa ancora tenere una posizione autorevole comune.