Referendum Costituzionale: a caldo, i 10 motivi della vittoria del NO
Il NO ha vinto largamente e dunque la riforma costituzionale Renzi-Boschi è stata bocciata. A caldo, annotiamo i dieci motivi di un fallimento forse imprevisto nelle proporzioni appalesate.
- Renzi, nella sua megalomania, ha trasformato il referendum in un quesito sulla sua persona, che, col passare del tempo, ha perso moltissimi estimatori. Da qui il risultato pessimo.
- Al Presidente del consiglio non sono bastati - come alla Clinton, negli U.s.a. - gli appoggi dei vip, sia dello spettacolo, dell'industria, della finanza e del commercio.
- L'avevamo già rimarcato in occasione delle elezioni americane: l'influenza dei media tradizionali non è più quella di un tempo. I nuovi strumenti comunicativi - come i social, per esempio - crescono ogni giorno in autorevolezza ed incidenza.
- Con questo referendum viene ribadita la discrepanza tra il sentire comune e quello delle élites. I due "mondi " si allontanano sempre più.. e se il secondo non corregge la rotta, rischia il naufragio.
- Non sempre i cosi detti "poteri forti" ottengono quello che desiderano, nonostante usino spesso l'arma del ricatto come convinzione.
- Di là dagli slogans, la riforma era davvero un pasticcio. Zeppa di pressapochismi e di norme dall'interpretazione variabile.
- La riforma ci avrebbe sempre più legati alla elefantiaca burocrazia della U.e., casta onnipotente senza legittimazione popolare, invisa ai sinceri democratici e liberali.
- Una larga fetta della sinistra ha voltato le spalle a Renzi, reo d'aver regolato duramente parecchi conti e di aver disatteso moltissime promesse.
- Coincidenza singolare (sic), i SI hanno prevalso nelle regioni a statuto speciale, che la riforma avrebbe lasciate intatte, libere di sperperare e zavorrate dal clientelismo peggiore.
- Qualcuno precisa che il fronte anti Renzi è formato da un'armata Brancaleone, fortissima nel distruggere ma debolissima nel costruire. In effetti, una grande prova di maturità lo attende. Per il bene dell'Italia tutta e non solo di una parte di essa.
Gaetano Tirloni