Richiesta di Soccorso: le normative da conoscere
I quotidiani o i vari telegiornali hanno riportato la notizia che in caso di richiesta di soccorso alpino senza giustificati motivi, si dovranno rimborsare le spese d’intervento. Tuttavia, per capire meglio la normativa, riposto quanto la Regione Lombardia, ha decretato.
All’escursionista potrà essere richiesta una compartecipazione alle spese per gli interventi del soccorso alpino e dell’elisoccorso in montagna qualora non debba ricorrere alle cure del Pronto Soccorso e ad accertamenti diagnostici. L’esborso potrà essere maggiorato in caso di comportamento imprudente.
Questo primo paragrafo aumenta, nell’escursionista, il senso di responsabilità e attenzione nell’affrontare la montagna. Nel caso di comportamento imprudente, ad esempio affrontando un percorso con un’attrezzatura inadeguata o, peggio ancora, d’imprudenza “cercata”, vedasi ad esempio chi si avventura in fuori pista nonostante gli avvisi di pericolosità, a mio parere è giusto far pagare l’intervento al responsabile dell’imprudenza, e non addebitarla alla collettività.
Il provvedimento stabilisce anche che sarà compito della Sala operativa regionale di AREU 118 classificare gli interventi di soccorso, in coordinamento con l’equipe di Soccorso Sanitario. Inoltre, le tariffe della compartecipazione alle spese saranno stabilite dalla Giunta regionale entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, sentita AREU e la Commissione Consiliare Sanità. In ogni caso il richiedente non potrà pagare più del 50% del costo effettivo del servizio, mentre per i residenti in Lombardia è prevista una riduzione del 30% sul costo a carico.
Personalmente non avvaloro questa differenza tra residenti in Lombardia e non, è un privilegio che discrimina, e inoltre non ritengo faccia bene al turismo lombardo.
A rinforzare lo scopo della Legge, che punta all’educazione e alla promozione del turismo responsabile, l’Assemblea regionale ha approvato a maggioranza un ordine del giorno che invita la Giunta a sensibilizzare i cittadini ad affrontare con la dovuta preparazione e con il necessario equipaggiamento le attività ricreative a più elevato rischio.
Sulla necessità di un equipaggiamento adeguato, sottoscrivo pienamente, poiché, abitando in zona di montagna e dedicandomi anche a passeggiate ed escursioni, a volte mi capita di vedere persone che affrontano sentieri impervi o di media facilità, con un’attrezzatura davvero insufficiente e/o inadeguata.
La normativa non riporta cifre proprie, ma fa riferimento a quelle di due altre regioni, il Veneto e il Trentino. In Veneto, se il ferito è grave, l’elicottero ha un costo di 25 euro il minuto – per un massimo di esborso di 500 euro – se invece la ferita è di lieve entità, il costo può salire sino a 7.500 euro. In Trentino Alto Adige chi chiama i soccorsi senza aver subito danni rilevanti è tenuto a pagare un ticket di 750 euro.
Questo è quanto ci fanno sapere. Mi auguro che le norme, che devono attenere i vari istituti, siano perfettamente chiare onde evitare incomprensioni e lungaggini burocratiche che non servono proprio a nulla.